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Cciaa VG Archivi - Pagina 5 di 15 - Venezia Giulia Economica

Mercato coperto tra tradizione e modernità per una Gorizia che guarda al futuro

9 Ottobre 2020 | Di |

PRESENTATO LO STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA STRUTTURA DI VIA BOCCACCIO

Moderno, sicuro, funzionale con tecnologie sismicamente avanzate ed ecosostenibili. Per il Mercato coperto di Gorizia la Camera di Commercio Venezia Giulia ha lavorato a uno studio di fattibilità non invasivo ma migliorativo, capace di coniugare la tradizione e la storicità della struttura, con una proposta di riqualificazione attenta e rispettosa dell’esistenze e della funzione che il Mercato continua a svolgere per Gorizia.

Con Gorizia pensando al futuro ma facendo chiarezza sulla proposta per il Mercato coperto

9 Ottobre 2020 | Di |

Il ruolo della Camera di Commercio è quello di concorrere a creare e a promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio di competenza.

Per tale ragione abbiamo inteso contribuire a creare le precondizioni di sviluppo sociale e di crescita economica della città di Gorizia per costruire assieme il futuro. Sul territorio isontino la Giunta camerale e la Giunta camerale Integrata hanno individuato e sostenuto anche finanziariamente lo sviluppo di alcuni asset strategici come l’Università, la Sdag-Interporto di Gorizia accrescendone il ruolo nella logistica integrata regionale, l’integrazione dei Consorzi industriali, la promozione del contesto cittadino per la valorizzazione del settore del commercio di Gorizia, lo sviluppo del territorio del Collio, la realizzazione di un centro promozionale delle tipicità del territorio di Gorizia che trasformi il volto del Mercato coperto in centro città e lo faccia diventare un vero e proprio punto di qualificazione e valorizzazione delle tipicità del territorio isontino.

Creare un autentico attrattore turistico-economico, fondato sulle eccellenze dell’agroalimentare e sulle peculiarità enogastronomiche del territorio, baricentro di un’area ampia anche transfrontaliera: è questo l’obiettivo della Camera di Commercio per il Mercato coperto, valorizzandone la funzione esistente, come da tempo richiesto dagli operatori che vi operano.

La Giunta camerale non ha mai pensato a una semplice manutenzione – ordinaria o straordinaria – ma esclusivamente a una riqualificazione della struttura che consenta di rinnovare e adeguare il Mercato alle moderne esigenze dei consumatori per renderlo, in virtù della sua posizione, anche anello di congiunzione in un ideale percorso che colleghi Parco Coronini, piazza Vittoria, Castello, Castagnavizza quali ideali simboli anche turistici della città.

Sono state accantonate le risorse sia per studiare la fattibilità del nostro obiettivo che – eventualmente – per dare gambe concrete allo stesso. Non siamo nelle condizioni, quindi, come in passato, di pensare progetti che non abbiano già le risorse per realizzarli.

Abbiamo incaricato per lo studio di fattibilità un qualificato architetto di Gorizia che conosce le caratteristiche della città anche da un punto di vista urbanistico, insegnando nella facoltà dell’Università di via Alviano, che vive la città, conosce le sue abitudini e le problematiche della stessa, e che ha già composto un piano complessivo di pianificazione strategica di Gorizia e dell’Isontino.

Si è da sempre intesa la qualificazione del Mercato come un progetto imprenditoriale, ovvero che, una volta ultimato, potesse garantirsi autonomamente l’autosufficienza del mantenimento.

Lo studio commissionato ha sempre voluto essere una proposta PRO e mai CONTRO. Una proposta, un’idea per la città, per le imprese, per i cittadini. E soprattutto per gli operatori del Mercato che sono le imprese che fanno parte della Camera di Commercio. L’Ente camerale non potrebbe mai operare contro coloro che rappresenta.

È una proposta, un’offerta che la Camera di Commercio voleva presentare già mesi orsono, era perfettamente pronta a farlo. Ha dovuto scontare i termini del Covid, superandoli in una convocazione odierna per smentire con carte e fatti notizie infondate (vedi viaggio a Madrid mai fatto) e incanalate ad arte per ragioni politiche che non appartengono ad un Ente economico come la Camera di Commercio.

La Camera rimette con assoluta serenità la proposta fatta per la crescita della città e a garanzia dell’attività degli operatori alle decisioni del Consiglio comunale di Gorizia, organo che governa la città, adeguandosi alle decisioni che lo stesso vorrà assumere approvando o disapprovando i contenuti della proposta stessa.

di Antonio Paoletti
Presidente della Cciaa Vg

Buon vento alle due Gorizie e al Brda-Collio-Cuei

9 Ottobre 2020 | Di |

Nova Gorica-Gorizia a Capitale Europea della Cultura 2025 e Brda-Collio-Cuei Patrimonio Mondiale Unesco

IN BARCOLANA 52 L’AZIONE DI PROMOZIONE E DI SOSTEGNO ALLE CANDIDATURE DI NOVA GORICA E GORIZIA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2025 E DI BRDA-COLLIO-CUEI A PATRIMONIO MONDIALE UNESCO. UN’INIZIATIVA FORTE PER LA RIPRESA DEL PROCESSO DI CANDIDATURA DOPO LO STOP FORZATO DOVUTO ALLE PROBLEMATICHE COLLEGATE ALL’EMERGENZA DA COVID-19

La visibilità e il peso internazionale dal punto di vista promozionale e comunicativo di Barcolana 52 saranno da sostegno e ulteriore impulso alle candidature di Nova Gorica-Gorizia a Capitale Europea della Cultura 2025 e Brda-Collio-Cuei Patrimonio Mondiale Unesco.

«La Camera di Commercio Venezia Giulia – afferma il presidente camerale Antonio Paoletti – con il supporto della Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia sarà presente con uno stand e una imbarcazione personalizzata con le due candidature. Nel corso delle giornate in Barcolana 52, nello stand camerale, collocato difronte al Palazzo del Governo, si susseguiranno vari incontri di carattere istituzionale. Momenti di particolare rilevanza nei quali saranno coinvolti gli attori protagonisti sia nella redazione dei dossier di candidatura, sia nei ruoli politici e istituzionali di riferimento. In particolare la Cciaa Vg è capofila dell’Associazione temporanea di scopo (Ats) che dovrà presentare nelle sedi competenti la candidatura a sito Unesco transfrontaliero del Brda-Collio-Cuei».

Si è iniziato ieri con l’appuntamento dedicato al Brda-Collio-Cuei Patrimonio Mondiale Unesco a cui hanno preso parte la Camera di Commercio Venezia Giulia, con il presidente Antonio Paoletti, l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro, e Tina Novak Samec, responsabile candidatura per la parte slovena.

Mentre oggi pomeriggio si svolgerà l’incontro dedicato a Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 con il presidente camerale, Antonio Paoletti, l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, il vicesindaco di Nova Gorica, Simon Rosic e il vicesindaco di Gorizia, Stefano Ceretta.

La barca

“Città di Grisolera – Cciaa Vg” è un’imbarcazione cruiser-racer di 45 piedi progettata da Umberto Felci, progettista di fama internazionale. La barca è lunga 13,50 metri, pesa 6.900 kg e ha una superficie velica di bolina di 128 metri quadri, di poppa invece issa un gennaker di 245 metri quadri. In Barcolana l’imbarcazione concorre in “classe 1”, riservata a yacht da 12,01 a 13,50 metri, dove ha sempre ottenuto piazzamenti di rilievo. L’imbarcazione ha vinto inoltre numerose manifestazione in Adriatico fra cui La Duecento e la Cinquanta organizzate dal Circolo Nautico Santa Margherita.

Silvano Trieste 2020-10-08 CCIAA - Barcolana 52
Silvano Trieste 2020-10-08 CCIAA

L’equipaggio

L’equipaggio assieme al vicepresidente della Cciaa Vg, Gianluca Madriz.

equipaggio e presidente cciaa vg

Stand camerale

Le azioni di sostegno alle candidature si svolgeranno all’interno dello stand camerale dove si terranno incontri con rappresentanti italiani e sloveni, presentazioni alla stampa, con la possibilità per tutti di poter assaporare alcune delle tipicità enogastromiche della Venezia Giulia.

Lasorte Trieste 08/10/20 - Piazza Unità, Stand Camera di Commercio

Economia circolare: pronti all’avvio della seconda fase

5 Ottobre 2020 | Di |

Il progetto della Cciaa Vg si svolgerà da ottobre a dicembre 2020

Ripartono le iniziative della Camera di Commercio sul tema dell’economia circolare. Dopo la pausa estiva, infatti, prende avvio la seconda fase del progetto sull’Economia circolare coordinato dalla Camera di Commercio Venezia Giulia e svolto in collaborazione con l’Ente di Pordenone-Udine e il supporto tecnico della società di sistema Ecocerved.

Tutto il materiale didattico relativo ai webinar già proposti è consultabile nella sezione dedicata ai progetti del Friuli Venezia Giulia del portale ecocamere.it (per accedere al portale è necessario registrarsi con user e password).

 Da ottobre partono le prossime iniziative:

  • Webinar: Azienda green, come rendere più green il luogo di lavoro. L’evento è previsto il 14 ottobre. La partecipazione è aperta a tutti previa iscrizione online. A breve tutte le informazioni e il link per procedere all’iscrizione su www.vg.camcom.gov.it
  • Sessione di formazione specifica con docenti dell’ Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna di Pisa. L’evento è riservato ad imprese selezionate – La data prevista è l’ 11 novembre; 
  • Focus group riservato ad Istituzioni, Associazioni di categoria e imprese selezionate per un momento di confronto propositivo e concreto – la data prevista è il 24 novembre;
  • Evento conclusivo in collegamento web oppure in presenza saranno riassunti obiettivi e risultati raggiunti con l’intento di proseguire il percorso intrapreso in un’ottica di miglioramento continuo.  La data prevista è l’11 dicembre.  


Referenti di progetto:


Camera di Commercio Venezia Giulia
dott.ssa Cristiana Vittigli
Responsabile Ufficio Ambiente
Segretario Sezione Fvg Albo Nazionale Gestori Ambientali
Telefono 040 6701261
ambiente@vg.camcom.it

Camera di Commercio Pordenone Udine
dott. Paolo Rodolico
Telefono 0432 – 273562
paolo.rodolico@pnud.it

Latte nelle scuole: il primo amore non si scorda mai

26 Giugno 2020 | Di |

AL VIA LE ISCRIZIONI PER LA CAMPAGNA INFORMATIVA PREVISTA PER L’ANNO SCOLASTICO 2020/2021

La campagna di educazione alimentare sul consumo di latte e prodotti lattiero caseari è destinata ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che frequentano le scuole primarie presenti in tutte le regioni italiane.

“Latte nelle Scuole” accompagna gli alunni delle scuole primarie aderenti al Programma europeo in un percorso di educazione alimentare, che mira a promuovere tra i bambini i benefici di un’alimentazione corretta, incoraggiandoli ad incrementare i consumi di latte nell’alimentazione quotidiana, conservandone poi l’abitudine per tutta la vita.

Latte fresco, ma anche yogurt (anche “senza lattosio” per gli intolleranti) e formaggi – tradizionali o DOP (Denominazione di Origine Protetta) – verranno distribuiti gratuitamente ai bambini delle scuole aderenti al Programma per l’anno scolastico 2020/2021, per far apprezzare loro i diversi sapori e raccontare in quanti e quali modi possono essere gustati.

Nell’ambito del Programma “Latte nelle Scuole”, seguendo le indicazioni europee, verranno organizzati sia incontri di formazione scientifica per gli insegnanti, sia giornate a tema ricche di attività ludico-didattiche per i bambini coinvolgendo anche le famiglie. Durante questi incontri saranno spiegate le caratteristiche nutrizionali dei prodotti lattiero-caseari e il loro legame con il territorio ma soprattutto, attraverso attività coinvolgenti, viene proposto l’assaggio di diverse tipologie dei prodotti, affinché gli alunni possano orientare i propri gusti. È nato proprio con questi obiettivi il Programma finanziato dall’Unione Europea “Latte nelle Scuole”, realizzato annualmente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con Unioncamere, alcune Camere di commercio italiane e il CREA- Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Per info sulla campagna: www.lattenellescuole.it oppure info@lattenellescuole.it

Covid-19 penalizza il commercio. Effetto reale nei prossimi mesi

26 Giugno 2020 | Di |

A CURA DELL’UFFICIO STUDI E STATISTICA

Il superamento della fase di emergenza conseguente alla diffusione della pandemia di Covid-19, con i suoi evidenti strascichi sotto il profilo dell’attività economica, impone un primo tentativo di analisi degli effetti sul sistema delle imprese.

Le sedi di impresa attive in provincia di Gorizia risultavano 8.555 al 31 maggio 2020, con una diminuzione di 44 unità rispetto alle fine di febbraio. Nel periodo marzo-maggio 2020 sono state 85 le nuove iscrizioni e 127 le cessazioni; i saldi mensili tra nuove iscrizioni e cessazioni sono stati di 0, rispettivamente -55 e +13.

Tenendo conto che le iscrizioni in gran parte non sono ancora state computate per settore (in quanto registrate ma non ancora attive) mentre le cessazioni riguardano attività classificate, il che implica saldi settoriali peggiori della realtà, l’analisi per settore mostra in particolare saldi negativi per le Costruzioni (-36), il Commercio (-21) e le Attività di alloggio e ristorazione (-9).

Per la provincia di Trieste le sedi di impresa attive erano 13.831 a fine maggio con aumento di 41 su febbraio. Nel trimestre marzo-maggio 2020 alle 152 iscrizioni si sono contrapposte 116 cessazioni; i saldi mensili tra nuove iscrizioni e cessazioni sono stati di +30, rispettivamente -12 e +18.

L’analisi per settore mostra saldi negativi soprattutto per il Commercio (-27) e le Attività di alloggio e ristorazione (-12).

L’analisi delle Unità Locali (sedi di impresa + altre unità locali) purtroppo è possibile solo per trimestri e i primi dati significativi saranno disponibili solo nel mese di luglio.

I dati per il periodo marzo-maggio 2020, relativi alle sedi di impresa, non sembrano dunque per ora mostrare particolari effetti negativi; è il Commercio ad evidenziare in entrambe le province i saldi peggiori ma è peraltro fenomeno ormai pluriennale al di là dell’emergenza. I mesi di marzo e maggio risultano addirittura sorprendenti per il saldo complessivo positivo. È probabilmente troppo presto per avere evidenze statistiche: le decisioni di apertura o di cessazione di un’impresa richiedono tempi più lunghi e ad esse andrebbero aggiunti i tempi burocratici per la denuncia al Registro delle Imprese e la conseguente registrazione statistica.

Roberto Zavan

Aziende post covid

Cciaa Vg e Confidi di Gorizia e Trieste: sinergia per la liquidità alle imprese

26 Giugno 2020 | Di |

Camera di Commercio Venezia Giulia, Confidi Gorizia e Confidi Trieste hanno fatto squadra a supporto delle imprese nel periodo dell’emergenza da Covid-19. Attraverso interventi diretti dell’Ente camerale o del Fondo Gorizia sono stati sostenuti interventi fondamentali per garantire liquidità alle imprese.

Al 31 maggio il Confidi Trieste dopo 200 contatti con le imprese ha concretizzato 130 finanziamenti per 12 milioni di euro con complessivi 7 milioni di garanzie su linee di intervento specifiche attivate nel periodo dell’emergenza da coronavirus, con durata fino a 120 mesi garantite fino al 100%. Contemporaneamente nell’operatività ordinaria sono stati posti in essere interventi altrettanto significativi per un valore di 9 milioni di finanziamenti.

Le risorse assegnate per supportare le imprese nel periodo dell’emergenza sanitaria dal Fondo Gorizia, attraverso il supporto alla patrimonializzazione del Confidi Gorizia, hanno contribuito all’attivazione tempestiva di linee di intervento con coperture in garanzia sino al 100%. Tali linee hanno sostenuto l’urgente quanto vitale necessità di liquidità delle Pmi e dei liberi professionisti investiti dall’imprevisto e significativo calo di operatività conseguente all’emergenza sanitaria in corso. La risposta del mondo imprenditoriale è stata immediata: dal 16 marzo al 19 giugno 2020 sono state ricevute 359 richieste corrispondenti ad euro 22.315.235 di finanziamenti di cui euro 15.823.199 deliberati.

Con Aries webinar dedicati alle imprese nei diversi settori produttivi

26 Giugno 2020 | Di |

Il periodo dell’emergenza Covid-19 ha impresso da un lato una accelerazione ai processi di digitalizzazione, dall’altro ha trasformato le regole della formazione. Il concetto di Webinar, ovvero il neologismo che coniuga Web e Seminar, ha acquisito valenza particolare. L’azienda in house camerale Aries è stata pronta ad intervenire con appuntamenti formativi mirati per le imprese. Si è partiti a maggio con gli Innotalks nell’ambito del progetto Nuvolak2 dedicati al settore Agroalimentare in cui si è trattato dei cambiamenti nelle strategie di vendita e marketing dovuti all’emergenza sanitaria. Altri workshop interattivi targati Nuvolak2 sono stati dedicati sempre in tema di modelli di business, strategie di marketing e brand ai settori Biomedicale, Nautico e navale, Logistica e trasporti, Caffè, Creativo e culturale. E proprio in questo ultimo campo, nell’ambito della gamification nel settore Turistico culturale e con un approccio che utilizza tecniche dinamiche legate al gioco, sono stati organizzati due appuntamenti “La cultura come gioco” (in programma sulla piattaforma Zoom il 29 giugno alle ore 17) e “Il turismo come gioco” (previsto sempre sulla piattaforma Zoom il 30 giugno alle 14). Le informazioni per seguire entrambe gli eventi sono pubblicate sul sito della Camera di Commercio Venezia Giulia www.vg.camcom.gov.it.

Attraverso il progetto del Fondo Perequativo “La valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo” gestito dalle Camere di Commercio Venezia Giulia e Pordenone-Udine in collaborazione con Isnart, sono stati pensati cinque webinar sotto il cappello “Come può il turismo ripartire da protagonista nell’attuale situazione e nello stravolgimento delle prospettive strategiche causate dal Covid-19” per accompagnare le imprese turistiche attraverso strumenti concreti utili a poter affrontare, con maggiore consapevolezza e con soluzioni utilizzabili, alcuni aspetti della crisi che sta subendo il comparto. Al termine di ciascun webinar, le imprese partecipanti hanno la possibilità domande specifiche agli esperti coinvolti.

“Come gestire la crisi per tornare a fare business per ripensare l’offerta commerciale e utilizzare al meglio la comunicazione”, “Come attivare pratiche turistiche rispettose dell’ambiente, per ridurre i costi e diventare più attrativi per i clienti”, “Come ottimizzare la relazione tra turismo e web per non perdere il contatto con i propri clienti e per attirarne di nuovi” i titoli di quelli già svolti mentre il 2 luglio alle ore 15.30 l’appuntamento è su “Come coniugare qualità e sicurezza per le esigenze del turismo che verrà: L’Ospitalità italiana in sicurezza” e il 15 luglio ore 10.30 con “Come usare l’accessibilità per garantire l’accoglienza per tutti e conquistare nuove quote di mercato”. Le informazioni e le modalità per seguirle saranno sono pubblicate sul sito web della Cciaa Vg.

Sarà una ripresa lenta ma servono gli strumenti per riprendere la corsa

26 Giugno 2020 | Di |

GLI EFFETTI DEL LOCKDOWN PER ALCUNI SETTORI SONO DIFFICILI DA FAR SCOMPARIRE. SERVONO SCELTE CORAGGIOSE E UNA BUROCRAZIA CHE AFFIANCHI LE IMPRESE. FONDAMENTALE IL RUOLO DEI CONFIDI DURANTE L’EMERGENZA.

È una ripresa lenta e ancora molto in salita. Il lockdown ha lasciato dei solchi che saranno difficilmente colmabili e i cui reali effetti sul futuro delle imprese si vedranno nei prossimi mesi. Se da un lato il 50% del Paese non si è mai fermato, l’altro 50% fatto di commercio, turismo, servizi, pubblici esercizi e molto altro ancora ha vissuto un blackout economico totale. Per certi settori la ripresa seppure lenta sarà graduale, per altri l’emergenza Covid-19 mette in serio pericolo l’esistenza.

Con l’Help desk internazionalizzazione e Ripartire Impresa il sistema camerale italiano ha fornito nell’emergenza servizi informativi fondamentali per le imprese che operano sui mercati internazionali e nazionali. Con una digitalizzazione spinta le Camere di Commercio hanno cercato di agevolare il più possibile gli imprenditori. Con una forte azione propositiva abbiamo presentato al Governo il progetto con misure a supporto del turismo denominato “Bonus Italia” per ridare vita al Turismo nazionale, ma non siamo stati ascoltati. Unioncamere ha proposto una detrazione fino al 50% delle spese per le vacanze trascorse in Italia per tutti i contribuenti ma non ne è uscito nulla. Il Governo ha preferito un provvedimento che prevede per alcune fasce di reddito un “bonus” vacanze da 150 euro, l’80% dei quali va anticipato come sconto dall’impresa. Di conseguenza si chiede al sistema nazionale del turismo con molti alberghi che peraltro non hanno ancora aperto, di non incassare liquidità a fronte dei servizi offerti, dopo che gli imprenditori hanno usato i loro soldi per anticipare ferie e cassa integrazione ai propri dipendenti. Il tutto, mentre le stesse imprese attendono l’erogazione dei 25.000 euro di finanziamenti garantiti al 100% previsti dal Decreto Liquidità dell’8 aprile 2020. Direi che qualcosa non funziona.

La ripresa dev’essere agevolata perché si deve risalire la china. Se a livello locale e regionale le risposte sono state rapide, manca ancora una velocizzazione dell’azione governativa. Comuni e Regioni sono intervenute immediatamente e concretamente, mentre a più di due mesi dal Decreto Liquidità cominciano ad essere erogati appena ora i primi prestiti garantiti. È necessario sburocratizzare e dare fiducia alle imprese, altrimenti non si andrà da nessuna parte. A livello nazionale le Associazioni di categoria hanno amplificato la richiesta dei territori, perché concentrando troppe decisioni a livello romano si rallenta il meccanismo degli aiuti. Serve una mano da tutti, anche dalle imprese e dalle istituzioni che gradualmente devono far rientrare i propri collaboratori negli uffici. Lo smart working va ridefinito in maniera equilibrata, rigenerando la vita nelle città, ritornando alla quotidianità che attraverso colazioni o pranzi veloci sosteneva il sistema dei pubblici esercizi, ma consentiva anche acquisti veloci nei negozi o uno shopping serale piuttosto che la frequentazione di palestre, centri estetici ed altro ancora. Il ritorno alla normalità ci deve vedere impegnati su ogni aspetto della vita quotidiana, perché solo ritornando alla normalità pre-emergenza il sistema Italia potrà sopravvivere.

I Confidi regionali e, in particolare della Venezia Giulia, hanno dato risposte immediate a sostegno della liquidità delle imprese. Con gli interventi della Regione Friuli Venezia Giulia e della Cciaa Vg o diretti o attraverso il Fondo Gorizia, l’immissione di liquidità nel sistema è stato veloce. All’interno di questa edizione di Venezia Giulia Economica trovare nel dettaglio gli interventi e i milioni di euro di investimenti generali. Confidi Trieste e Confidi Gorizia hanno messo in rete un’azione concreta ed efficiente che si concretizzerà il prossimo 6 luglio nella fusione dei due consorzi di garanzia in una unica realtà della Venezia Giulia con enormi potenzialità di supporto alle imprese.

La ripresa produttiva e turistica non può prescindere da una ripresa dei collegamenti. Lascia sgomenti assistere al disinteresse della nostra compagnia di bandiera Alitalia che non ha ancora attivato un solo volo con Roma e l’hub di Fiumicino che consentirebbe a molte persone di raggiungere il Friuli Venezia Giulia per motivi di lavoro o per scopi turistici. Che dire poi dei collegamenti ferroviari che dopo numerose insistenze rivede l’attivazione di una linea diretta con un Frecciarossa in partenza alle 6.42 del mattino. Ci sentiamo davvero dimenticati.

di Antonio Paoletti
Presidente della Cciaa Vg

Il presidente Paoletti lancia il grido d’allarme delle imprese: «Liquidità! Liquidità! Liquidità!»

23 Aprile 2020 | Di |

Liquidità, liquidità, liquidità! È questo ciò che serve adesso e non dopodomani alle imprese. Tante le garanzie ma la realtà è che ancora nelle casse delle imprese non è arrivato nulla, mentre in Europa vari Paesi sono intervenuti con iniezioni immediate di “contante” nei conti correnti delle aziende.

I giorni passano e non basta il Decreto Liquidità per ridurre la rigidità di alcune Banche nazionali nell’erogare prestiti seppure garantiti attraverso i Confidi a o altri Fondi statali. La burocrazia ingessa lo sviluppo economico e complica la drammatica situazione che stiamo affrontando: è qui che si deve intervenire con una norma che elimini la burocrazia superflua che sta peggiorando l’emergenza.

Servono contributi a fondo perduto come ha anticipato il ministro Stefano Patuanelli con l’auspicio che nel Decreto di Aprile questa posta sia inserita con anche una soglia superiore ai 25.000 euro per quelli garantiti al 100%. Il Decreto Liquidità del Governo italiano è un primo passo ma serve molto di più e subito. La moratoria fiscale a tutti i livelli va estesa all’intero 2020, va azzerata la burocrazia e incrementata la cassa integrazione e le indennità a professionisti e lavoratori autonomi. È fondamentale avere la consapevolezza che le imprese del turismo, dei servizi, del commercio, dell’autotrasporto con annesse filiere come, ad esempio, l’abbigliamento e l’automotive contano decine di migliaia di realtà imprenditoriali a rischio chiusura.

Dal 12 marzo con il lockdown sono migliaia le imprese che non fatturano un euro pur avendo continuato a pagare fornitori, dipendenti e generando una liquidità in banca con segno negativo. Ebbene, a queste imprese, a detta degli Istituti di credito, non spetterebbero i 25 mila euro del decreto liquidità – che comunque non sono a fondo perduto, bensì un prestito con interessi – perché dall’importo devono prima essere detratti gli eventuali flussi negativi sui conti correnti. Ma dove andiamo così? Le Banche devono essere lungimiranti se vogliono far ripartire il mercato e non guardare solo al loro flusso di cassa in questo momento.

Sul fronte delle garanzie ci siamo mossi per tempo come Camera di Commercio attraverso i Confidi Trieste e Confidi Gorizia che assicurano al 100% e con l’Ente camerale che finanzia fino a 2.000 euro i costi per le pratiche necessarie all’erogazione. Ma tutto ciò, in alcuni casi sembra non sia sufficiente, non rendendosi conto che questo atteggiamento sta strozzando il Paese.

Il Covid-19 fa anche strage di imprese

Aumenta la mortalità nel 1.o trimestre

L’Ufficio Studi di Unioncamere ha certificato in questi giorni che ci sono quasi 30mila imprese in meno nei primi tre mesi del 2020, contro un calo di 21mila nello stesso trimestre del 2019. Il bilancio della nati-mortalità delle imprese tra gennaio e marzo di quest’anno risente delle restrizioni seguite all’emergenza Covid-19 e rappresenta il saldo peggiore degli ultimi 7 anni, rispetto allo stesso arco temporale. Si tratta di un dato che evidentemente si riflette anche a livello territoriale e settoriale. Gli effetti conseguenti allo stato di eccezionalità in cui l’economia reale si sta muovendo appesantiscono il risultato di un bilancio che nei primi tre mesi dell’anno chiude sempre in rosso per effetto delle chiusure comunicate sul finire dell’anno precedente. Anche sul nostro territorio il trend negativo viene confermato. Dai dati estratti dall’Ufficio Statistica della Cciaa Vg nel corso del primo trimestre del 2020 in provincia di Trieste si è registrato un flusso di 322 iscrizioni di nuove imprese che vanno a contrapporsi a 368 cessazioni non d’ufficio. Nel territorio di Gorizia, a sua volta, conclude il trimestre con 148 iscrizioni e 245 cessazioni. Lo stock di imprese registrate al 31 marzo era di 16.057 in provincia di Trieste (di esse 13.822 attive), in diminuzione di 56 unità rispetto alla fine del 2019; per Gorizia il dato risultava di 9.973 (8.598 le attive) con un calo di 93 sedi. Il tasso di decrescita è al -0,29% in provincia di Trieste e al -0,96% in quella goriziana, da confrontare con il -0,50% medio italiano e al -0,76% della regione Friuli Venezia Giulia nel complesso.

Aperture graduali e in sicurezza Settori che trainano la ripresa

Non sarà facile tornare alla normalità. Dovremo convivere con questo Coronavirus per molto tempo ancora, ma il confronto tra le Camere di Commercio, le Istituzioni comunali, regionali e nazionali, le Associazioni di categoria e sindacali è continuo e a buon punto per definire un percorso il più possibile sicuro per il tessuto sociale ed economico italiano. Per far sopravvivere l’economia nazionale va ripresa la produzione, sostenuto il settore edilizio, programmato un turismo degli italiani in Italia in grado di dare ossigeno al commercio, ai pubblici esercizi e al terziario nel suo complesso. Azioni che gli imprenditori con le indicazioni sanitarie delle autorità competenti, metteranno in campo a tutela della salute dei cittadini, di loro stessi e dei propri collaboratori.

Servirà tanto orgoglio italiano, quello che questa drammatica emergenza ha fatto rinascere dentro tutti noi!

Camera di Commercio Venezia Giulia e Associazioni di Categoria hanno fatto squadra comune in queste difficili settimane per l’economia del territorio. In queste pagine alcune informazioni e riferimenti utili sulle attività e servizi in corso per le imprese in tempo di Covid-19.