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Parco del mare di Trieste, finalmente si parte

23 Dicembre 2020 | Di |

I PROPONENTI ICOP SPA, ICCREA BANCAIMPRESA, COSTA EDUTAINMENT HANNO PRESENTATO ALLA CAMERA DI COMMERCIO IL PROGETTO E IL CO-FINANZIAMENTO PRIVATO PER REALIZZARE IL GRANDE ATTRATTORE COLLEGATO AL MARE CHE TRIESTE ATTENDE DA 15 ANNI. CON IL FINANZIAMENTO DI 8 MILIONI DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA INSERITO NELLA LEGGE DI STABILITÀ, È DEFINITO IL PIANO FINANZIARIO

Potremmo dire che si è trattato di una tipica storia italiana, ma scopriremo che non è stato proprio così. Dopo 15 anni abbiamo inteso far parlare i fatti, ovvero gli investitori che hanno presentato un progetto e una proposta concreta di partenariato pubblico-privato per la realizzazione del Parco del Mare di Trieste. Finalmente Trieste avrà il suo grande attrattore collegato al mare, grazie a una condivisione unica di intenti tra il privato e il pubblico, in un momento storico in cui si intende dare speranza e tracciare il futuro socio-economico di questi territori.

Una visione per la costruzione del futuro hanno ricevuto la piena condivisione della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, affiancate alle tre imprese promotrici del progetto, ovvero Icop Spa, Costa Edutainment Spa e Iccrea BancaImpresa.

A concludere definitivamente l’architettura finanziaria mista pubblico-privato il contributo di 8 milioni di euro confermato e inserito a bilancio dalla Regione Friuli Venezia Giulia la scorsa settimana e che andrà ad affiancare la quota di finanziamento della Camera di Commercio Venezia Giulia. Una atto importante per il quale ringrazio la Giunta, il presidente Fedriga e gli assessori Zilli, Roberti, e Bini che hanno con i propri uffici hanno analizzato il progetto in tempi molto stretti. Ora ci aspettano mesi in cui vi sarà una intensa collaborazione con il Comune di Trieste, che con il sindaco Dipiazza ha sostenuto il Parco del Mare anche in chiave di definitiva riqualificazione urbanistica di un’area abbandonata a poche centina di metri da piazza dell’Unità d’Italia e che costituisce un pessimo biglietto da visita per le centinaia di migliaia di crocieristi che attraccano alla Stazione Marittima.

Sì, certo, ancora oggi ci sono quelli che invocano una mancata sostenibilità economica o altre criticità, per cercare di appannare la bontà di un grande progetto di sviluppo per questa città. Ma anche questa volta la risposta la danno gli investitori che, evidentemente, prima di mettere in campo 24 milioni di euro, avranno ragionevolmente pensato bene il progetto e avranno ponderato con altrettanta attenzione l’investimento. Investimento a cui, peraltro, partecipa un istituto finanziario quotato in Borsa. Insomma, è stato fatto l’ennesimo studio di fattibilità finanziaria, un atto sempre richiesto al progetto del Parco del Mare e, consentitemi, che se la stessa attenzione fosse stata prestata anche rispetto ad altre iniziative, magari avremmo qualche costo in meno per la collettività.

Per arrivare a questo punto i problemi che di volta in volta sono emersi hanno creato un percorso ad ostacoli complesso. Tra tutti, proprio nel finale, l’esistenza di un vincolo urbanistico sull’area della Lanterna in vigore dal 1961, ma non rispettato dai soggetti che hanno edificato e ampliato edifici esistenti da quella data ad oggi. Ora possiamo affermare che proprio grazie al nostro progetto tutta questa problematica è stata riconsiderata dalla Soprintendente per i Beni artistici e architettonici del Friuli Venezia Giulia, Simonetta Bonomi, con una revisione delle regole che rispettando il faro della Lanterna, sana in maniera definitiva tutto ciò che esiste in quell’area. Un’area che nella zona denominata Porto Lido è in uno stato di grande degrado e chiusa da cancelli e reti che in futuro verranno abbattuti per dare vita a un prolungamento delle Rive triestine e ampi spazi pubblici aperti alla cittadinanza.

Trieste si riappropria di un ulteriore molo e una magnifica passeggiata sul mare, lungo una struttura che con il suo grande acquario diventerà attrattore turistico e di investimenti per il capoluogo giuliano e per l’intero Friuli Venezia Giulia.

di Antonio Paoletti
Presidente della Cciaa Vg