Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Porto di Monfalcone: avviate le attività di dragaggio

25 Maggio 2018 | Di |

Lavori di manutenzione dei fondali della banchina e del bacino di evoluzione di Portorosega

Con l’arrivo della seconda draga entrata in funzione da qualche giorno, l’Azienda Speciale per il porto di Monfalcone ha avviato a pieno regime le attività di dragaggio finalizzate al ripristino del tirante d’acqua della banchina di Portorosega e del suo bacino di evoluzione, a vantaggio di una maggiore e più ampia fruibilità degli approdi alle navi di pescaggio massimo consentito.

I lavori di manutenzione dei fondali della banchina del porto di Monfalcone hanno un valore complessivo di 1,2 milioni di euro, la loro progettazione è stata avviata nel corso del 2015, mentre le procedure di gara per l’affidamento dei lavori si sono concluse nel 2017 con l’affidamento dell’appalto all’impresa Polese S.p.A. di Sacile (PN) per un importo complessivo pari a euro 907.936,38.

L’intervento manutentivo inerisce i primi 465 m di banchina (lato Monfalcone), da riportare alla quota di imbasamento della stessa pari a 7,90 m sotto il livello del mare, unitamente ad ulteriori circa 600 m di banchina (lato TS) e al bacino di evoluzione, da rettificare alla quota di 11,70 m sotto il livello del mare.

Negli scorsi mesi si sono concluse le attività inerenti gli approdi n. 1, 2 e 3 e la bonifica bellica del fondale, attività propedeutiche all’avvio delle attività di dragaggio che si protrarrà per circa 2 mesi. I lavori di manutenzione si svolgeranno in continuità con le operazioni commerciali portuali, garantendo alle stesse la priorità nell’utilizzo della banchina di Portorosega e, conseguentemente, dovranno garantire la necessaria flessibilità in funzione della disponibilità degli accosti e delle condizioni meteorologiche. Le attività di dragaggio prevedono l’asportazione di circa 60.000 metri cubi di materiale che verrà successivamente riposizionato all’interno dell’ambito portuale, a ridosso della diga foranea.

Per garantire la salvaguardia dell’ambiente marino ed evitare la dispersione di sedimenti, verranno utilizzate speciali panne galleggianti a delimitazione delle aree interessate dalle operazioni di dragaggio, con il continuo monitoraggio in corso d’opera dello specchio acqueo interessato dai lavori per verificare il rispetto dei limiti di torbidità.

«L’intervento, ideato e diretto con caparbietà dall’Azienda Speciale per il porto di Monfalcone – afferma il presidente Gianluca Madriz, con la collaborazione del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – Sede Coordinata di Trieste, quale soluzione concreta alle richieste degli operatori portuali tese a disporre di un maggior tirante d’acqua, prosegue nella linea d’intervento infrastrutturale delineata dal Sistema Camerale per promuovere lo sviluppo dello scalo isontino quale volano di crescita per l’intera economia regionale».

Sergio Signore