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I mestieri tradizionali della pesca candidati a Patrimonio Unesco

20 Aprile 2023 | Di |

L’ipotesi di una candidatura alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO prende forma nel 2017, su iniziativa di alcuni FLAG (Fisheries Local Action Group) italiani e si perfeziona infine nel 2019 in un progetto dal titolo “Patrimonio Culturale della Pesca” e sostenuto dal FEAMP, il Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura per il periodo 2014-2020. 

All’avvio del percorso di candidatura presentato oggi nella sede di Trieste della Camera di commercio ha partecipato il Flag GAC Friuli Venezia Giulia con un progetto che è stato sviluppato nell’ambito del proprio piano d’azione. <Abbiamo utilizzato – ha spiegato il presidente del Flag Gac Fvg, Antonio Paoletti – la misura dedicata alla cooperazione, poiché il progetto ha visto lavorare assieme 9 Flag italiani, principalmente dell’area adriatica, distribuiti su 6 regioni che concordano una serie di attività di indagine e comunicazione che hanno portato all’avvio dell’iter di candidatura, mediante la compilazione in bozza del formulario e la sua trasmissione alla CNIU, Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco>.

Un processo di ascolto delle comunità locali, guidato dai partenariati pubblico-privati costituenti i FLAG promotori ed accompagnato da esperti ed istituzioni, che, partendo da un’iniziale volontà di valorizzare, conservare e tramandare l’importante sistema di valori della pesca, costituito da attrezzature e manufatti propri dei mestieri tradizionali che caratterizzano gli ambiti costieri italiani, giunge quest’anno al lancio di una sfida che accomuna altri 677 elementi riconosciuti come Patrimonio Immateriale dall’UNESCO in 140 Paesi del mondo.

<Va anche ricordato – ha affermato Paoletti – che come Sistema camerale abbiamo un’importante realtà attiva nella valorizzazione turistica dei luoghi con siti Unesco, l’Associazione Mirabilia, che sviluppa progetti specifici di sistema tra le diverse destinazioni e organizza ogni anno la Borsa Culturale del turismo>.

Tra le attività realizzate dal partenariato proponente la candidatura, si segnala la realizzazione del documentario “Salsedine” che verrà proiettato questa sera al Teatro Miela. Prodotto da Twister Film, per la regia di Riccardo Stopponi, l’opera ripercorre storie, tradizioni e culture legate ai mestieri del mondo della pesca, in un viaggio attraverso sei regioni e dieci località: Abruzzo (San Vito Chietino, Pescara e Giulianova), Marche (Senigallia), Emilia-Romagna (Cattolica e Cesenatico), Veneto (Burano e Chioggia), Friuli-Venezia Giulia (Marano Lagunare) e Toscana (Capraia).

Già con la precedente programmazione il GAC Friuli Venezia Giulia aveva svolto un importante ruolo nella digitalizzazione e sviluppo multimediale del Museo della Laguna di Marano Lagunare, e dell’App Fish tour FVG, tesa a valorizzare il percorsi e il patrimonio naturale legato alla pesca nella nostra regione. Con l’attuale strategia di sviluppo del piano d’azione del GAC 2017-2023,  che si concluderà quest’anno, è stato previsto un importante finanziamento per la realizzazione del Museo della Pesca di Grado, di imminente apertura, che crediamo diventerà un punto importantissimo nell’attività di valorizzazione culturale delle attività di pesca.

Il progetto Fish Very Good, invece, ha visto la sperimentazione di attività di pescaturismo, di visite al Museo della Pesca di Santa Croce, a mercati ittici, riserve naturali in ambiente marino e lagunare, al Museo Bioma dell’Area marina Protetta di Miramare, con eventi di più giorni in diverse località abbinate alla promozione del prodotto ittico locale.