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I dieci messaggi chiave del Position Paper: #2

2 Marzo 2021 | Di |

2. La Venezia Giulia deve monitorare otto fattori di debolezza che, soprattutto nella fase post-pandemica, potrebbero minarne lo sviluppo futuro

  • Il territorio della Venezia Giulia è ancora lontano dai livelli di PIL pre-crisi da COVID-19 e la stessa economia regionale si era già dimostrata meno resiliente rispetto alle altre aree del Nord Italia e alla media nazionale nel periodo successivo alla crisi del 2008 (sull’orizzonte 2008-2019 il PIL della Regione è calato del -2,7%, rispetto ad una media nazionale del -1,4%).
  • Permangono elevati gap territoriali tra Trieste e Gorizia e le rispettive province, con divari di ricchezza fino al 30%, molto più ampi rispetto a quelli esistenti tra le altre due province del Friuli.
  • Ad oggi si presenta un possibile rischio di “deindustrializzazione” del territorio: negli ultimi 5 anni la Venezia Giulia ha registrato un crollo del saldo netto delle imprese (-284 solo nel 2019). Nel quinquennio 2016-2020 il tessuto imprenditoriale della Venezia Giulia è stato più colpito rispetto ad altri territori del Nord-Est.
  • La Venezia Giulia ha una popolazione tra le più anziane d’Italia (Trieste è la 4ª provincia italiana per indice di vecchiaia) e un tasso di natalità inferiore rispetto alla media italiana e a quella del Nord-Est (6 nuovi nati ogni 1.000 abitanti, rispetto ad una media del Nord-Est pari a 7, coincidente con la media nazionale).
  • Il territorio deve perfezionare la capacità di trattenere i talenti che si formano nelle eccellenti università della Venezia Giulia. In particolare, lo spopolamento e l’invecchiamento sono causati anche da un’elevata quota di residenti della Regione che si trasferiscono all’estero: Trieste e Gorizia sono rispettivamente la quarta e l’ottava Provincia in Italia per tasso migratorio all’estero (con 4,14 e 3,90 trasferimenti di residenza ogni 1.000 abitanti) e Trieste è il 1° Comune italiano di grandi dimensioni per incidenza di cittadini residenti all’estero sul totale della popolazione, con un valore pari al 15,1%.
  • La transizione sostenibile del territorio è da rafforzare rispetto alle altre Province e Regioni del Nord-Est. La Venezia Giulia disperde il 40,2% dell’acqua distribuita (rispetto ad una media del 30,6% del Nord-Est e del 28,5% della Regione) e solo il 53,2% dei comuni del territorio effettua la raccolta differenziata (rispetto ad una media del 67,4%% del Nord-Est e del 64,3% della Regione), mentre la qualità dell’aria rappresenta un punto d’attenzione per il territorio di Trieste.
  • Il territorio soffre di un gap infrastrutturale che ne limita la connettività fisica e digitale e lo “isola” dal resto d’Italia: da un lato, i tempi di percorrenza per il raggiungimento di stazioni dell’Alta Velocità sono molto elevati (ovunque sul territorio compresi tra una e due ore) e manca una rete ad Alta Velocità nella Regione; dall’altro, sul fronte della digitalizzazione, la Venezia Giulia mostra aree non ancora adeguatamente coperte dalla banda larga e i Comuni di Trieste e Gorizia si collocano rispettivamente in 42° e 63° posizione per livello di digitalizzazione sui 107 capoluoghi di Provincia italiani.
  • Infine, l’immagine del territorio è da potenziare e qualificare, anche sulla base della nuova visione di sviluppo, in quanto il percepito comune si concentra su alcuni elementi tipici della Venezia Giulia (es. portualità, nautica, produzione vinicola, ecc.) che tuttavia non esauriscono il pieno potenziale attrattivo del territorio.