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Guerzoni: occasione per dare valore al “marchio città”

18 Novembre 2019 | Di |

Gli elementi di positività della candidatura sono chiaramente emersi dalla presentazione di Guido Guerzoni, docente dell’Università̀ degli Studi L. Bocconi, di Milano, che ha analizzato gli impatti economici e comunicazionali delle capitali della cultura tra numeri recenti e nuove pratiche. «Rimangono – ha detto Guerzoni – occasioni uniche per ripensare strategicamente i destini di aree significative e far conoscere globalmente luoghi che diversamente non otterrebbero le medesime attenzioni da parte dei media tradizionali e di quelli più innovativi: se Liverpool nel 2008 era stata visitata da 9.800.000 persone e con un budget per la comunicazione di 29,4 milioni di euro aveva raccolto 12.000 uscite su media terzi, l’anno successivo Linz, con un budget per la comunicazione di 16,25 milioni di euro, aveva attirato 3,5 milioni di visitatori con 25.000 uscite su media terzi, diventando uno dei più vivaci centri culturali europei».

«È pertanto innegabile – sono ancora parole di Guerzoni – che, se ben progettate e gestite, le candidature possono creare, mantenere e incrementare il valore dei “marchi” delle città e dei territori di riferimento, in un’epoca in cui si parla, non a caso, di place branding, ovvero di trasformare città e territori in marchi di qualità, utilizzabili anche da altri soggetti profit e no profit per scopi di pubblica utilità, tra cui spiccano diversi soggetti imprenditoriali, non solo quelli direttamente toccati dagli incrementi dei  flussi turistici».

A riprova di tale fatto, anche il titolo di Capitale Italiana della cultura negli ultimi anni ha esercitato bene ci effetti sulla notorietà e sulla reputazione nazionale e internazionale della città titolare.

A Pistoia nel 2017 gli arrivi turistici sono cresciuti del 20,7% e le presenze del 16,8%, mantenendosi inalterati l’anno successivo, mentre a Mantova, Capitale Italiana nel 2016, erano stati rispettivamente pari al 20,6% e al 14,8%, con una crescita pressoché identica, laddove Palermo, nel 2018, è stata inclusa al terzo posto nell’ambitissima classifica delle dieci città da visitare del Guardian e nella cinquina di El Paìs.