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300 anni di Porto Franco tra passato, presente e futuro

11 Marzo 2019 | Di |

IL 18 MARZO UNA GIORNATA DI EVENTI ISTITUZIONALI E DI BUSINESS TRA LE IMPRESE DELLA LOGISTICA ITALIANE E AUSTRIACHE

Sarà l’evento celebrativo della città e del Friuli Venezia Giulia realizzato in collaborazione con le autorità austriache. Sarà una opportunità di business a continuità della natura e delle finalità per cui il porto Franco è stato creato. “Trieste Città-Porto: 300 anni di Porto Franco”, co-organizzato da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Camera di Commercio Venezia Giulia e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in collaborazione con la Sezione Commerciale dell’Ambasciata d’Austria in Italia, Advantage Austria e il Consolato Onorario d’Austria per il Friuli Venezia Giulia e il sostegno di Öbb Ferrovie Austriache, si svolgerà il 18 marzo 2019, a 300 anni esatti da quando Carlo VI, padre dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, istituì il Porto Franco di Trieste, dando inizio ad una profonda e proficua trasformazione della città da piccolo centro di secondaria importanza, a fiorente porto dell’Impero austro-ungarico.

Nella patente di Carlo VI, con la quale egli costituiva questo nuovo diritto, con il termine “franco” si intendeva fossero esenti da dogana e da gabelle l’entrata e l’uscita dal porto, oltre che i passaggi delle merci da nave a nave, mentre l’obbligo di dogana era imposto alle merci che entravano in città. Una scelta che si ripete nel tempo e nella storia e che ora è nelle corde della nuova e rilanciata competitività dello scalo giuliano.

Una storia che si sta ripetendo, con Trieste che sta vivendo un momento di incredibile crescita e opportunità a vantaggio del territorio vasto dell’intero Friuli Venezia Giulia. Al mattino la sessione istituzionale, alla presenza del viceministro dei trasporti, Edoardo Rixi, con gli interventi che andranno a tratteggiare vantaggi passati e futuri di quello che è un polmone produttivo le cui potenzialità internazionali sono ancora da sfruttare appieno, nonostante gli ottimi risultati già raggiunti. Nel pomeriggio, organizzati da Aries Cciaa Vg e Advantage Austria gli incontri tra le imprese, nella sala Maggiore del Palazzo della Borsa Vecchia proprio sotto l’affresco allegorico di Giuseppe Bernardino Bison che rappresenta la proclamazione del Porto Franco di Trieste da parte dell’Imperatore Carlo VI d’Asburgo (1806). Una trentina di imprese della logistica austriache e altrettante del Friuli Venezia Giulia e non solo, si confronteranno per “fare affari” e far crescere l’economia. Al termine degli incontri ci sarà la visita delle strutture del Porto di Trieste, organizzata in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico orientale. 

Celebrare i tre secoli di vita del Porto Franco non significa solo ricordare un passaggio fondamentale nella storia di una città, Trieste, il cui destino è indissolubilmente legato al mare e al commercio; ben di più, i festeggiamenti di quest’anno interessano l’intero territorio regionale che, con lungimiranza, sta dando corpo a un modello integrato di sviluppo di respiro internazionale. Il miglior auspicio per il futuro non va dunque cercato nelle parole, bensì nelle azioni dei numerosi soggetti che stanno lavorando ogni giorno a questo importante obiettivo.
Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia

I Punti Franchi sono stati un elemento di svolta per la nascita di Trieste dal punto di vista del commercio e dei traf ci internazionali ben 300 anni fa. L’applicazione recente del regime di Punto Franco è l’opportunità definitiva per uno slancio economico di nuovo incredibile, che affianca una città che sta rivivendo un momento storicamente unico, con la sdemanializzazione del Porto Vecchio e progetti di investimento che di nuovo la stessa storia sta facendo convergere su Trieste”.
Antonio Paoletti, Presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia 

Da sempre la città di Trieste ha legato la sua crescita, il suo sviluppo demografico, sociale, culturale al commercio marittimo. Trecento anni fa Carlo VI, che oggi possiamo tranquillamente definire uno statista, ha avuto l’intuizione, la lungimiranza di creare la zona franca nel Porto Vecchio, unica ancora oggi nel panorama internazionale. Ebbene quelli che un tempo erano magazzini di merci, ora sono progetti e magazzini di idee per un nuovo rinascimento di Trieste. Il patrimonio unico al mondo che ci hanno consegnato gli Asburgo con i Punti Franchi, dopo anni di immobilismo, e oggi catalizzatore di interessi economici e commerciali che stanno riportando Trieste ed il Friuli Venezia Giulia al centro dei mercati internazionali. La lungimiranza di Carlo VI sta trovando ora conforto nelle capacità delle Istituzioni di fare sistema nell’interesse del territorio e del Paese. Il futuro di Trieste è già in atto.
Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste

Il 18 marzo 1719 l’imperatore Carlo VI ha istituito il Por- to Franco di Trieste. Una “patente” che ha mutato il corso della storia della città e anche dell’impero d’Asburgo prima e dei mercati europei poi. La modernità del disegno economico-politico immaginato tre secoli fa non è un astratto omaggio al passato, ma una riflessione che vale anche per il porto di oggi e di domani e per le ulteriori strategie di sviluppo in via di attuazione. L’occasione dei 300 anni può e deve costituire l’opportunità di riflettere sulle peculiarità e sull’identità del porto e della città stessa in cui è inserito e di cui è motore economico da sempre.
Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale 

 an. bul.

 

Partecipazione solo su invito.