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NAUTAVERSO Digital Experience Center

22 Novembre 2023 | Di |

Il progetto di rigenerazione e sviluppo urbano che ha l’obiettivo di valorizzare il legame di Trieste con il mare, declinato dal punto di vista della cultura, della scienza e dell’innovazione

NAUTAVERSO Digital Experience Center: svelato nel Trieste Convention Center il progetto di rigenerazione e di sviluppo urbano promosso dalla Camera di commercio Venezia Giulia, che ha l’obiettivo di valorizzare il legame di Trieste con il mare, declinato dal punto di vista della cultura, della scienza e dell’innovazione.

NAUTAVERSO nasce per arricchire la città con un’infrastruttura socio-economica, comprensiva di un sito d’attrazione per il pubblico, un Digital Experience Center (DEC) con un acquario virtuale di grandi dimensioni, che garantirà la sostenibilità economica dell’intero progetto e che porterà alla riqualificazione di un’area che da tempo versa in una situazione di degrado. Una zona importante dal punto di vista storico per Trieste, attualmente chiusa, ma circondata da edifici rilevanti, fortemente collegati alle professioni e alle attività dedicate al mare.

Oltre 1.300 persone tra autorità, cittadini e centinaia di giovani delle scuole secondarie di secondo grado Liceo Slataper di Gorizia, da Trieste il Nautico Galvani, Liceo Nordio, Liceo Carducci-Dante, ITS Deledda-Fabiani e studenti dell’Università degli Studi di Trieste del dipartimento di Scienze della Vita e del corso di laurea in Intelligenza artificiale e data analytics, hanno preso parte all’evento di presentazione del progetto che si propone di diventare il grande attrattore di Trieste e del Friuli Venezia Giulia.

Ad aprire l’incontro, condotto dalla giornalista Donatella Bianchi, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza che ne portare il saluto della città ha detto: “Oggi consegno il sigillo trecentesco ad Antonio Paoletti perché ha creduto in questo progetto per vent’anni, è andato avanti e ce l’abbiamo fatta. Quella zona, diventa completamente nuova e rifatta, con tutti gli altri interventi previsti alla stazione ferroviaria, al varco portuale, alla piscina terapeutica, alla sede di Esatto, in questo caso già fatti”.

Per il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, è un progetto “che ha preso atto di tutta una serie di indicazioni che sono venute dal territorio, dalla comunità dai cittadini. Sono felice perché sono segnali concreti che si stanno facendo le cose, perché tanti parlano, tanti progettano, tanti illustrano, poi ci sono quelli che le cose le fanno, e questo sta diventando uno dei progetti di punta di questa azione che caratterizza questa città”.

Il polo edutainment è stato studiato per fornire un’offerta espositiva con contenuti scientifici e di ricerca applicata, contenuti cioé di intrattenimento educativo, necessari per stimolare le visite dei più giovani e per sviluppare attività connesse a temi didattici e divulgativi, che caratterizzano la quota scientifica insita nel progetto. Questo aspetto è tanto più comprensibile se si tiene in considerazione il ruolo che Trieste riveste a livello internazionale, con i tanti enti e centri di ricerca presenti sul territorio, per i quali Trieste è conosciuta in tutto il mondo.

Il progetto infine è pensato per diventare un volano per l’economia cittadina, per uno sviluppo economico e urbanistico sostenibile, e un punto d’attrazione per i turisti, in una città che negli ultimi anni ha visto un costante aumento dei flussi. 

Con l‘evento odierno parte idealmente la presentazione della manifestazione di interesse che verrà formalmente pubblicata nelle prossime settimane.

Il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli ha inviato un messaggio di saluto in cui ha sottolineato quanto si stia “per realizzare un sogno, un progetto futuristico di rigenerazione urbana in grado di valorizzare un elemento centrale della storia di Trieste, il mare e il porto. Questo sogno diventa oggi realtà grazie alla collaborazione determinante delle istituzioni del territorio a partire dalla Regione Friuli Venezia Giulia e del suo presidente Massimiliano Fedriga, e ovviamente grazie alla Camera di Commercio”.

Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha rilevato che si tratta di un “progetto di grande ambizione che nasce da una determinazione del presidente Paoletti, una determinazione che viene da lontano ed è una persona che fa con passione il suo lavoro, un presidente che risponde esattamente ai canoni che deve aver un presidente della Camera di commercio, che lavora per l’interesse del suo territorio. Questa iniziativa è molto importante, perché sposa la mission del sistema camerale, la transizione digitale, la transizione ecologica, la sostenibilità. Pertanto credo che NAUTAVERSO sarà un esempio per tutto il sistema italiano delle Camere di Commercio e un esempio esportabile all’esterno”.

Per il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga “ l’idea del parco del mare non è solo una riqualificazione urbana, ma una riqualificazione intellettuale che guarda al futuro, su questo dobbiamo essere orgogliosi, dobbiamo metterci l’impegno di una grande alleanza istituzionale”.

“Il progetto che oggi presentate assume una grande importanza, perché si inserisce in un contesto molto più generale che è quello della promozione della cultura del mare soprattutto fra noi italiani, che ancora non siamo profondamente convinti di appartiene a un Paese marittimo, a un Paese marinaro. C’è ancora una cultura terragna – ha affermato nel videomessaggio il ministro della protezione civile e delle politiche del mare, Nello Musumeci – che pare essere prevalente, e per superare la quale ogni iniziativa legata o accostata al mare può assumere un significato particolare. E il parco che si realizza nel porto di Trieste ha una valenza culturale, una valenza identitaria e una valenza socio economica”.

Da parte sua il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel messaggio di saluto inviato ha affermato che “si tratta di un ambizioso programma di rigenerazione urbana destinato a fare scuola in Italia e nel mondo, con un articolato piano di interventi per la realizzazione di un centro culturale di avanguardia che riuscirà a coniugare svago e innovazione tecnologica, cultura e ricerca scientifica, educazione ambientale e culturale del mare”.

Antonio Paoletti, da parte sua, ha ricordato che l’idea nasce “da un’esperienza avuta durante l’Expo di Dubai, quando ho visitato il padiglione dell’Arabia Saudita, assistendo a proposte incredibili fatte con la tecnologia digitale. Da lì è scattato qualcosa che già c’era: abbiamo quindi iniziato due anni fa con una serie di ulteriori ricerche e oggi presentiamo NAUTAVERSO, che diventa il nome ufficiale del progetto. È stato concepito, disegnato e prodotto per essere totalmente digitale, con migliaia di metri quadrati di tecnologie, sale immersive, il battiscafo Trieste, la possibilità di studiare, laboratori per i giovani, un prodotto che non c’è ancora in Italia e in Europa. Sarà un Digital Experience Center, questo è il sottotitolo, perché le esperienze digitali saranno davvero importanti. Sono previsti anche bar, ristoranti, il tetto con verde pubblico. Un parco sul mare fruibile da tutta la città, oltre che dai turisti. E vicino ci sarà anche un grande marina che fa parte del progetto e su questo partiremo molto velocemente già nei primi mesi del prossimo anno. Si tratterà di un grande progetto di rigenerazione urbana perché qualificheremo un’area, tenendo conto della totale sostenibilità energetica”.

Nel corso della presentazione molti sono stati i temi toccati, dalla sostenibilità ambientale, alla rigenerazione urbana, allo sviluppo del digitale e dell’intelligenza artificiale con relatori esperti del settore riconosciuti anche in ambito nazionale come Maria Cristina Pedicchio, presidente Marevivo Fvg, Andreas Kipar, architetto paesaggista, Federico Ferrazza, direttore Wired Italia, Annamaria Coccolo, architetto, Maurizio Tretiach, direttore del Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste, Nicola Bressi, naturalista, zoologo e divulgatore scientifico, Luca Bortolussi, docente di Informatica, Università degli Studi di Trieste, Emilio Valdameri, ingegnere esperto nei settori del Turismo e del Real Estate, Roberto Maffioli, ingegnere esperto di tecniche di rappresentazione digitale e computer grafica 3De Roberto Danovaro, presidente del Consiglio scientifico WWF Italia.

Andreas Kipar ha detto che “abbiamo l’occasione di vedere una città rinascere nel rapporto con il mare, è un “re-start”, vedo a Trieste una grande capacità di rinnovare il vecchio con il nuovo che verrà. Credo che questo sia molto importante perché siamo in una regione fertile, che a me sta a cuore. Questo lungomare, da Miramare a Muggia, vede tanti progetti che fanno un insieme, non si negano, si potenziano. E questo mi fa piacere perché ripartiamo dal Porto Vecchio ma ripartiamo anche dal Parco del mare.”

Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia, non ha avuto dubbi nell’indicare “che il fatto che NAUTAVERSO sia una piattaforma aperta è importante. Un luogo che può essere multiforme e prendere un significato a seconda del contenitore e dei contenuti che ci metteremo dentro è fondamentale per pensare a un progetto a lunga scadenza e che possa sopravvivere alle inevitabili innovazioni e ai cambiamenti che ci saranno”.

Maria Cristina Pedicchio, presidente Marevivo Fvg, ha ricordato che l’associazione “ è fortemente operativa a Trieste e in Fvg, legata a filo doppio alla comunità scientifica. Assieme stiamo lavorando per portare avanti questi indirizzi che sono emersi qui, seguendo anche le direttive europee. La presidente von der Leyen sta spingendo sulle missioni: la missione vuol dire il coinvolgimento di tutti, come in questa sala, per un obiettivo unico. Possiamo lanciare insieme la missione Parco del Mare 5.0”.

Roberto Danovaro, presidente Consiglio Scientifico WWF Italia, in collegamento, ha ricordato che abbiamo sempre sognato di scoprire il mare e “adesso abbiamo anche scoperto che queste immaginazioni straordinarie sono possibili. Il mare è ricco, è un tesoro di cose meravigliose, uno dei lavori delle nostre generazioni future sarà l’economica blu sostenibile, piena di tecnologie. E dal mare dipende molto della nostra salute, e della nostra economia. Spero che questo mare – ha proseguito – possa regalare una cultura diversa, per un futuro più sostenibile. La ricerca porta all’innovazione e questa innovazione, grazie alla ricerca e alle imprese, può portare a un benessere per l’economia e di tutti quanti. E Trieste è capitale della ricerca, quindi ha tutte le componenti per accompagnare la ricerca in qualcosa che si trasformi in una vita migliore per tutti”.

Maurizio Tretiach, Direttore Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli studi di Trieste ha sottolineato che questa un’occasione importantissima ed entusiasmante. “La raccomandazione – sono le parole del professore – è di un lavoro in sinergia: abbiamo importanti realtà sul territorio che gli approcci innovativi, innestati su un territorio del genere, possono avere effetti importanti anche dal punto di vista della ricerca”.

Per Nico Pitrelli, direttore del master in Comunicazione della scienza della Sissa NAUTAVERSO sembra “l’esempio concreto di quello che nei nostri corsi e nella nostra formazione cerchiamo di trasferire sia agli scienziati che vogliono intraprendere la strada della comunicazione sia a chi vuole diventare professionista. Abbiamo un concreto esempio di un presidio di cittadinanza scientifica. Non sarà solo un luogo straordinariamente interessante, ma anche un luogo in cui, attraverso l’interlocuzione tra diversi soggetti, c’è una disponibilità all’ascolto delle voci che interrogano la scienza. Abbiamo visto che non basta solo il trasferimento della conoscenza, serve costruire piattaforme come questa”.

Particolarmente interessata al progetto, dalla platea, Gloria Pietropolli, laurea in matematica e dottorato in Scienze della Terra, Fluidodinamica e Matematica che ha inteso rilevare quanto questo luogo “sarà un luogo importante per il futuro, perché per la prima volta abbiamo così tanti dati sull’ ambiente marino e con l’intelligenza artificiale possiamo sfruttarli per conoscere meglio, ad esempio, il mistero delle acque profonde”.

Della stessa opinione anche Elettra Chiarabelli, dottoranda del corso di dottorato inter-ateneo Ambiente e Vita perché “la creazione di questo luogo è estremamente interessante e può dare ai giovani ricercatori la possibilità di imparare a divulgare quello che noi studiamo. Senza contare che sarà anche un luogo di aggregazione e condivisione di conoscenze”.

Emilio Valdameri, Ingegnere esperto nei settori del Turismo e del Real Estate ha evidenziato che “tutto quanto doveva convergere verso una sostenibilità globale che ha ispirato tutto il progetto. E punteremo anche sull’idrogeno. Quanto ai numeri, è stata effettuata un’indagine di mercato sofisticata. Prevediamo dalle 250 alle 500mila persone che visiteranno il centro in un anno, Fino a 600mila. E fino a 1500 al giorno. Con 230mila visitatori il progetto già si sostiene”.

A Roberto Maffioli, Ingegnere esperto di tecniche di rappresentazione digitale e computer grafica 3D, il compito di ricordare che “nel digital experience center il concetto da cui siamo partiti è quello di mettere le persone al centro dell’esperienza, di trovare il sistema di divulgare i contenuti che vengono visualizzati attraverso grandi schermi e nuove tecnologie al maggior numero possibile di persone contemporaneamente, più gruppi di persone insieme, per un’esperienza immersiva senza l’utilizzo di device. E non è un’esperienza puramente digitale, qui il concetto è di dare un effetto scenografico, un momento da vivere insieme, penso ad esempio a una classe che partecipa a un evento, completamente immersa in uno spazio virtuale e reale. Dove è presente anche la socializzazione”.

IL PROGETTO

IL SITO

La location rappresenta un comodo accesso alla città per chi arriva dal mare, ma è facilmente raggiungibile anche dal centro di Trieste, attraverso le Rive cittadine, in altre parole un luogo che è allo stesso tempo gateway sul mare e meta terminale per chi dal centro storico percorre le Rive.

Trieste è una città cosmopolita ricca di fascino e storia, sede di università, musei, teatri, associazioni artistiche e culturali e ha indubbi vantaggi dall’essere posizionata in modo strategico dal punto di vista geografico. A metà strada tra il mondo mediterraneo e quello centroeuropeo, Trieste è infatti passaggio obbligato sia per gli abitanti di diverse nazioni dell’Europa centrale e settentrionale che vogliono andare verso il Sud e il mare, sia per i grandi flussi in direzione Est-Ovest e viceversa.

Il progetto insiste su un’area urbana fortemente degradata che verrà totalmente ripensata, rigenerata e valorizzata, resa nuovamente fruibile e aperta ai cittadini e ai visitatori. L’area, infatti, denominata “Porto Lido”, attualmente è caratterizzata da uno spazio chiuso, con edifici fatiscenti, la cui demolizione è iniziata nei giorni scorsi. Di proprietà del demanio portuale, è data in concessione, per la durata di 40 anni, alla società Trieste Navigando Srl, che recentemente la Camera di commercio Venezia Giulia ha acquisito da Invitalia che ne deteneva la proprietà. Il progetto prevede realizzazione di un marina e di strutture a suo servizio.

OBIETTIVI

Il progetto ha l’intento di celebrare ed esaltare il rapporto fra la città e il mare a 360 gradi, creando un contenitore nuovo, funzionale e moderno. Ma l’obiettivo è anche quello di realizzare un luogo dove possano trovare posto tecnologie e supporti innovativi, un contenitore ludico-scientifico che diventi luogo di approfondimento e conoscenza e allo stesso tempo un sito di socializzazione, anche con ambienti dedicati alla ristorazione e con negozi tematici. Il progetto, come detto, comprende anche la realizzazione di un marina dotato di tutti i servizi necessari, anche in questo caso con un focus sulla sostenibilità, e che segue le nuove linee di tendenza in atto nella nautica dell’era post-pandemica, un vero e proprio punto di riferimento per il diportismo nautico.

Il costo del progetto è di complessivi 32.500.000 euro finanziati dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Camera di commercio Venezia Giulia, con l’affidamento dei lavori previsto nell’autunno del 2024 e conclusione della realizzazione nel 2027.

PRINCIPI DEL PROGETTO

NAUTAVERSO Digital Experience Center, il cui naming e logo è stato ideato da Sintesi/Hub,punta a diventare un vero e proprio parco, non solo scientifico e virtuale, ma anche reale, con tanto verde e aree attrezzate, facilmente raggiungibile e fruibile da tutti, mantenendo sempre un contatto con il mare sia all’interno che all’esterno. 

Vuole offrire svago, informazione, didattica, esperienze, attività, tutto all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. A NAUTAVERSO ogni aspetto sarà futuribile e innovativo, dalla modalità di accesso totalmente digitale all’attivazione delle experience tramite riconoscimento facciale, all’interazione con visitatori in collegamento remoto.

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ECONOMICA DEL PROGETTO

La sostenibilità ambientale è un elemento portante, perché un edificio sostenibile è una struttura progettata, costruita e gestita in modo da produrre un impatto positivo sull’ambiente, sull’economia e sulla società durante tutto il suo ciclo di vita. L’edificio, quindi, non sarà un semplice involucro, ma un sistema in relazione con i fruitori e con l’ambiente esterno circostante, nel quale deve integrarsi.

La sostenibilità ambientale trova fondatezza nel design ecologico, scelta e luogo di approvvigionamento delle materie prime, impatto del cantiere, consumo energetico e altro ancora. NAUTAVERSO Digital Experience Center pertanto non guarderà soltanto al ritorno dell’investimento, ma sarà allineato ai parametri stabiliti dai criteri ESG (Enviromental, Social, Governance).

Quanto alla sostenibilità economica del progetto, gli approfonditi studi condotti hanno dimostrato che questa infrastruttura socio-economica, con il suo polo di intrattenimento innovativo, potrà raggiungere facilmente il break even point, cioè il punto di pareggio dell’investimento. Inoltre, oltre ai visitatori attesi da tutta Italia, conterà su un’importante presenza di stranieri grazie alla vicinanza di Trieste con diversi Paesi confinanti e a quelli che già oggi raggiungono la città grazie ai molti collegamenti aerei che la servono.

GLI SPAZI

L’intervento si estenderà su un’area di 17.300mq dove troverà posto un edificio, pronto ad accogliere NAUTAVERSO Digital Experience Center di 4.700mq, le aree tecniche del Marina per 835mq, e ancora negozi e servizi per mille metri quadrati. In questi spazi il mare sarà raccontato in tutti i suoi molteplici aspetti.

In particolare il DEC non sarà solo un semplice parco a tema, ma un luogo dove il visitatore verrà catapultato direttamente nell’atmosfera di un vero fondale marino, per osservare specie mai viste o addirittura estinte, dove si potrà osservare la barriera corallina, con effetti sonori, nuotare a fianco di una megattera o uno squalo, giocare con un branco di delfini o muoversi sotto il pack dell’Antartide senza l’ausilio di tuta né bombole: tutto questo grazie alle più moderne tecnologie applicate alla percezione e alla sensorialità.

Insomma, il DEC funzionerà da polo attrattivo in grado accrescere la visibilità internazionale di Trieste. Un luogo ove vivere esperienze uniche, conoscere il nostro più amato elemento, il mare, imparare a rispettarlo, rappresentandolo attraverso i supporti visivi più moderni, adottando le tecnologie più innovative e perseguendo i principi della sostenibilità ambientale legata al mare.

L’experience principale del DEC sarà quella prevista nella METAHALL, uno spazio di oltre 1.000 mq per interagire con un ambiente virtuale senza dover indossare alcun device, muovendosi all’interno di spazi virtuali fra proiezioni a 360 gradi e ologrammi 3D, un metaverso virtuale con utenti reali. La novità sarà proprio la commistione fra virtuale e reale che solo al Parco del Mare sarà possibile vivere. 

Gli ambienti saranno modulabili e potranno servizi per svariati utilizzi.

METAHALL: la sala principale per esperienze di gruppo, per un viaggio nel mondo virtuale dove il visitatore viene catapultato all’interno dei fondali marini. Questa sala è multifunzionale, flessibile e riadattabile e si presta per usi diversi. 

SUBMARINER/SIMULATOR: un’esperienza ambientata all’interno di una capsula alla scoperta delle specie più rare, dei fondali più irraggiungibili, degli ambienti meno conosciuti, grazie alla tecnologia 5D, con effetti speciali, con acqua e luci.

IMMERSIVE ROOM: una sala a doppia altezza per gruppi familiari o scolaresche, percorsi multimediali interattivi, proiezioni e mappature 3d, con simulatori tattili, gesture control, large touch screens.

VIRTUAL ACQUARIUM: conta su schermi led che daranno l’impressione di essere in un acquario reale, con ambienti marini che appartengono a diverse zone del mondo.

AUDITORIUM: arricchito con effetti speciali, dotato di sistemi di proiezione di ultima generazione supportati da effetti speciali sia di movimento che olfattivi e sensoriali per restituire al visitatore una esperienza completa.

SCIENCE ON SPHERE: sala multifunzionale didattica per lezioni sulla sostenibilità ambientale legata al mare, con particolare attenzione alle attività ad esso connesse. Un sistema di videoproiettori illumina una sfera sulla quale possono essere visualizzati 500 set diversi relativi ai dati sul nostro pianeta, costantemente aggiornati dalla Nasa. 

SCIENCE LAB: spazio laboratorio che presenta attività connesse con enti di ricerca e con start-up innovative che lavorano su nuove tecnologie. Potranno essere riproposte anche le simulazioni della fauna marina in epoca remota.

THE TIME MACHINE: mostra che permettere di osservare l’evoluzione della vita di specie ormai estinte dal tempo dei dinosauri e di come si evolveranno nel futuro.