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Mentre c’è il Super Green Pass resta la richiesta d’obbligo vaccinale di categorie economiche e sindacali

1 Dicembre 2021 | Di |

RICHIESTO ANCHE IL CONTROLLO AI CONFINI

 Arriva il Super Green Pass adottato dal Governo, ma c’è anche la posizione ferma e decisa delle categorie economiche che, riunite in Camera di commercio Venezia Giulia con le rappresentanze sindacali sono andate addirittura oltre, richiedendo l’applicazione l’obbligo vaccinale. Le sole Categorie economiche, inoltre, si sono spinte oltre con l’auspicare il lockdown per i non vaccinati nel caso in cui ci fossero delle condizioni di contagio superiori alle soglie previste per l’applicazione di restrizioni alla mobilità delle persone e alle attività economiche.

Trieste è sicuramente la città d’Italia che ha maggiormente risentito delle manifestazioni dei No Green Pass. Manifestazioni di protesta che, indipendentemente dalle motivazioni che le ispirano, hanno messo in seria difficoltà le attività imprenditoriali commerciali, di servizio, artigianali, turistiche, in particolare, già duramente colpite dalle conseguenze della crisi epidemica dalla quale si stavano faticosamente riprendendo.

Durante lo svolgimento di queste manifestazioni è stato molto difficoltoso, talvolta praticamente impedito, l’esercizio di ogni attività lavorativa. E dopo alcuni giorni hanno iniziato a risalire i contagi arrivando ora a situazioni di estrema difficoltà negli ospedali di Trieste e Gorizia, dove vengono penalizzati coloro i quali si sono già vaccinati, ma che sono in attesa di altre prestazioni al momento sospese a causa dell’impennata dei contagi.

«Inoltre, alla luce di quanto sta accadendo – dice Antonio Paoletti – con l’esplosione dei contagi nelle vicine Austria, Slovenia e Croazia, mi chiedo, perché al momento non sia stato istituito il controllo del Green Pass ai confini. Perché, ricordo, molto spesso questi Paesi sono solo vie di transito da altre zone, come ad esempio i Balcani, o anche la Repubblica Ceca e altre nazioni europee in cui i contagi sono esplosi incontrollati.

A marzo del 2020, quando i casi erano ben più circoscritti, questi Paesi intervennero molto drasticamente nei nostri confronti chiudendo l’accesso agli italiani. In una fase così difficile e delicata, anche alla luce delle restrizioni entrate in vigore nei Paesi confinanti chi controllerà l’ingresso di non vaccinati in Italia e nei nostri negozi e centri commerciali?».