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IL LOCKDOWN IN EUROPA E IL MANCATO UTILIZZO DELLE “VIGNETTE” AUTOSTRADALI ACQUISTATE

6 Aprile 2020 | Di |

Camera di Commercio Venezia Giulia ha chiesto a Uniontrasporti 

una analisi con delle stime in merito alla situazione


Paoletti (Cciaa Vg): <Se proviamo a stimare il volume complessivo delle “vignette” vendute in 10 Paesi ed il relativo investimento fatto da cittadini e imprenditori (che si muovono in auto per ragioni di business), l’impatto può diventare significativo>

© Fotografia di Pierluigi Bumbaca

L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 è stata affrontata in gran parte dell’Europa e del Mondo mediante una quarantena generalizzata – lockdown – che inevitabilmente ha ridotto, se non azzerato, la mobilità delle persone. Le merci, per fortuna, continuano a viaggiare, seppur con numerose difficoltà dovute alle diverse restrizioni unilaterali e poco coordinate applicate ai confini da alcuni Paesi.

La ridotta mobilità delle persone significa anche minore utilizzo dell’auto e, di conseguenza, della rete stradale e autostradale. Se per i sistemi autostradali che utilizzano il classico “pedaggio a consumo” (tramite caselli e/o portali di rilevazione senza barriere) l’impatto del lockdown è limitato alle società di gestione autostradale che vedono i propri ricavi ridursi notevolmente, ci sono diversi Paesi in Europa che adottano il sistema della vignetta autostradale (o, più propriamente in italiano, bollino autostradale o contrassegno autostradale). Il pedaggio pagato con la vignetta, al contrario di quello riscosso tramite barriere e caselli, viene calcolato non in base ai km effettivamente percorsi ma in base al periodo di tempo (settimana, mese, anno, …) nel quale l’utente può percorrere le strade soggette al pagamento del pedaggio senza limitazioni di km percorribili. 

<In questo caso, l’impatto del lockdown dovuto al Covid-19 – rileva Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia – si estende anche ai cittadini e alle imprese che hanno acquistato la vignetta 2020 e che, in questi mesi di quarantena, non possono utilizzarla, ammortizzando quindi l’investimento fatto. Chiaramente le vignette in questione sono quelle con una durata superiore ai 3 mesi (3 mesi, 6 mesi, 12 mesi e 14 mesi), acquistate tra dicembre 2019 e gennaio 2020, quando non si poteva prevedere la situazione in cui ci troviamo>.

Ognuno dei 10 paesi che utilizzano il sistema «vignette» applica tariffe differenti a seconda del veicolo e della durata della vignetta. In tutti e 10 i paesi, la vignetta è obbligatoria per i veicoli leggeri (auto e veicoli fino a 3,5 ton). Solo in Bulgaria, Lituania, Moldavia e Romania, il sistema viene applicato anche ai mezzi pesanti con tariffe differenziate in base alla massa complessiva e al livello di emissioni Euro. Se in Austria, Slovenia e Ungheria i mezzi pesanti oltre le 3,5 ton utilizzano sistemi di pedaggio elettronico (Go-Box, DarsGo e HU-Go), negli altri 3 paesi le tariffe sono commisurate alla distanza percorsa, al livello di emissione e al tipo di veicolo.

Le tariffe per la vignetta annuale per le auto variano dai 28 euro della Romania ai 304 euro della Lituania, mentre per i mezzi pesanti, le tariffe annuali più alte sono quelle rumene (1.210 euro), moldave (1.120 euro) e lituane (1.071 euro per i veicoli più inquinanti). 

<In tale contesto – spiega Antonio Paoletti -, la Camera di Commercio del Venezia Giulia ha chiesto a Uniontrasporti, società in house del sistema camerale, una stima del potenziale impatto del mancato utilizzo delle vignette autostradali acquistate. Singolarmente l’impatto che può avere il non utilizzo di una vignetta per 2 o 3 mesi (speriamo…) è relativo, ma se proviamo a stimare il volume complessivo delle “vignette” vendute nei 10 Paesi ed il relativo investimento fatto da cittadini e imprenditori (che si muovono in auto per ragioni di business), l’impatto può diventare significativo>. 

Per stimare il valore delle «vignette» annuali non utilizzate a causa del lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, è necessario conoscere il volume di tagliandi annuali venduti nei vari paesi. Purtroppo, queste informazioni sono di difficile reperibilità. Si riportano di seguito alcuni dati raccolti su Asecap (dati 2018) che abbiamo confrontato con i dati più completi (2009) provenienti da uno studio della Commissione europea.

Alcuni dati aggiornati sono stati trovati solo per alcuni Paesi, per i quali si riportano il volume di tagliandi venduti nel 2018 con il relativo valore dei ricavi. Il dettaglio dei ricavi relativo ai soli tagliandi «annuali» è disponibile solo per la Slovacchia e la Svizzera, quindi per gli altri 4 paesi il valore è stato «stimato» sulla base della quota del 2009. Infine, è stato quantificato il valore mensile della «vignetta» non utilizzabile per il blocco degli spostamenti per Covid-19.

<Utilizzando i valori del 2018, le stime ci dicono – conclude Paoletti – che cittadini e imprese hanno anticipato circa oltre 500 milioni di euro per l’acquisto di tagliandi annuali e che un mese di blocco può «costare» complessivamente agli utenti da 240mila euro (Ungheria) fino a 24 milioni di euro (Svizzera). Per la Slovenia, il valore è di 3 milioni di euro>.

Trieste, 06 aprile 2020