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“Trieste Città-Porto: 300 anni di Porto Franco”

8 Marzo 2019 | Di |

Che sia un momento magico per Trieste lo dicono ormai in tanti. La differenza rispetto al passato è che ora queste parole sono una realtà. Tra l’altro, tengo a sottolinearlo, non solo di Trieste ma di un’area vasta che passa dalla Venezia Giulia no a coinvolgere l’intera regione.

Per avere sempre maggiore consapevolezza di chi siamo, dove siamo e dove vogliamo andare, anche Venezia Giulia Economica (VGE) si mette al servizio delle imprese e dei cittadini per far conoscere al meglio opportunità e potenzialità a disposizione. Da questo numero daremo maggiore consapevolezza di come la strategia istituzionale e imprenditoriale fortemente voluta anche dalla Camera di Commercio Venezia Giulia, stia portando a una logistica retroportuale sempre più connessa agli scali di Trieste e Monfalcone. Partiamo in questo numero con un approfondimento sull’Interporto di Gorizia-SDAG e i risultati ottenuti dai Porti di Trieste e Monfalcone e i numeri di quello che sta divenendo il player principale della retroportualità regionale, ovvero l’Interporto di Trieste che andremo a scoprire meglio nel prossimo numero. Logistica integrata, rete dei Consorzi di Sviluppo Economico, fusione dei Consorzi di garanzia Fidi per un supporto finanziario alle imprese sempre più efficace, le azioni del Fondo Gorizia, la continua interazione con la politica e le istituzioni regionali e comunali, sono alcuni dei tasselli di un agire coordinato e sinergico volto alla crescita del Friuli Venezia Giulia e del nostro Paese. Paese le cui autorità nazionali, regionali e locali sono ben consapevoli e capaci di cogliere e valutare l’opportunità offerta dagli investimenti anche cinesi collegati allo sviluppo della Via della Seta. Una rotta e un’opportunità mercantile a cui Trieste e i suoi imprenditori con in testa la Camera di Commercio avevano colto, partecipando alla realizzazione del Canale di Suez già nell’Ottocento e costruendo anche tutti i fari che da Trieste lungo le coste dell’Adriatico facevano da “guida” alle navi. Non abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni cosa fare, abbiamo semmai le capacità per valutare attentamente ciò che andrà fatto.

L’Ente camerale rappresenta gli interessi e le proiezioni dell’apparato produttivo e occupazionale: la Camera della Venezia Giulia ha già trovato da oltre un paio d’anni la sintesi e l’operatività da seguire nell’interesse del territorio rappresentato e al servizio del più ampio sviluppo regionale.

Questo dialogo costruttivo tra le imprese va in funzione della crescita e a supporto degli indirizzi della politica. Stiamo per celebrare in un evento organizzato assieme alle istituzioni di Trieste e alla Regione, con la collaborazione delle istituzioni austriache, i 300 anni della costituzione del Porto Franco a Trieste. E ciò avviene in una fase storica in cui questa grande opportunità costituisce nuovamente il trampolino per l’affermazione commerciale e portuale di Trieste in ambito mondiale. Ma questa volta c’è di più, perché alla portualità vera e propria si affianca anche la grande opportunità del Porto Vecchio, grazie alla sua sdemanializzazione. Il mondo ci sta guardando, gli investitori si sono accorti di noi, è una fase davvero unica che vede anche la straordinaria collaborazione istituzionale ai vari livelli. Un gioco di squadra che sta prospettando per il Friuli Venezia Giulia ottime opportunità. E anche questo ormai cominciano a dirlo – e non solo dirlo – in tanti.

di Antonio Paoletti
Presidente della Cciaa Vg