Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Studi di fattibilità, analisi economiche finanziarie attestano a più riprese la bontà dell’investimento

28 Maggio 2018 | Di |

Di studi di fattibilità economico-finanziaria, il progetto del Parco del Mare ne ha superati più d’uno. Non studi fine a sé stessi bensì alla base delle ipotesi di realizzazione del progetto in location diverse, ma che convergono su un unico comune denominatore: la struttura sta in piedi, produce reddito, garantisce accantonamenti per dare soddisfazione agli investitori e consentire investimenti per modernizzare e implementare il percorso di visita. Una necessità, quest’ultima, di fondamentale importanza in un settore in cui al contrario di quanto avviene nei musei, le toccate all’Acquario avvengono più volte nell’ambito di qualche anno, cercando di rivivere l’emozione ed esplorare nuove offerte all’interno del percorso di visita e dei suoi costanti ampliamenti.

Il Parco del Mare si posizionerà fra i maggiori acquari europei (Genova, Lisbona, Anversa e Barcellona) in modo da divenire un vero generatore primario della domanda. Il primo business plan dell’Acquario è stato realizzato nel 2007 da Costa Edutainment, gestore dell’Acquario di Genova, che ha evidenziato nello studio come la struttura abbia la potenzialità di diventare punto di riferimento e attrattore turistico per tutto il Nord Est italiano e per i Paesi dell’Europa dell’Est più in generale.

L’approccio al progetto dell’Acquario di Trieste è di cercare alta qualità e bassi costi di intervento iniziale attraverso la semplicità della proposta architettonica e strutturale dell’edificio, al fine di destinare la maggior parte delle risorse alla creazione di ambienti di altissima qualità a beneficio della esperienza del visitatore.

VISITATORI ATTESI

Secondo i calcoli effettuati nello “Studio di Fattibilità per l’Acquario di Trieste”, realizzato da Costa Edutainment nell’anno 2007, e confermato dagli aggiornamenti degli anni 2011 e 2013 negli studi a cura di Progetto Turismo Srl, i visitatori attesi per il Parco del Mare sono stabilmente:

900.000 – 1 milione all’anno 65% dal Nord Italia e dalle nazioni vicine (Austria, Croazia e Slovenia) 25% dall’Europa centro-orientale 10% dall’Italia.

I numeri sono generati dall’analisi relativa ai bacini geografico e culturale del nostro territorio e ai flussi turistici potenziali che interessano costantemente il Friuli Venezia Giulia.

Oltre 8.000.000 di turisti che frequentano le località costiere slovene e istro-dalmate con un incremento annuo del 6%.

AGGIORNAMENTO PREVISIONE VISITATORI – ANNO 2011

Il business plan realizzato nel dicembre dal 2011 da Progetto Turismo Srl ha confermato i dati del precedente studio, analizzando nel dettaglio i flussi di visitatori previsti:

 

 

Come nei precedenti studi, si stima una popolazione “utile” pari all’85% della popolazione esistente (tabelle 1 e 2), tenendo presente che i visitatori degli acquari comprende un target da circa 6/8 anni a 60/65 anni.

PREVISIONE DEI FLUSSI DI VISITATORI NEL 2013

L’aggiornamento effettuato nel 2013 (tabella 3), rispetto all’analisi dei diversi mercati di riferimento del 2011, non ha registrato variazioni di una certa consistenza; è rimasta quindi valida l’ipotesi di circa 900.000 visitatori per il primo anno che poi scenderanno di anno in anno fino ad un numero ancora non definibile ma stabile.

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA 2015

Il business plan che proviene dello Studio realizzato dall’arch. Peter Chermayeff nel 2015 si riferisce ad un arco temporale di un decennio. Ferma restando la stima di 1.000.000 di visitatori, si è reputato comunque opportuno “stressare” le proiezioni e verificarle nell’ipotesi che la “soglia” dei visitatori scenda, in un primo caso a 800 mila e, in un secondo caso, addirittura, a 540 mila, garantendo comunque la reddittività della struttura.

 

 

Sempre al concept progettuale del 2015 dell’architetto Peter Chermayeff è stato associato un piano finanziario, sviluppato da una società specializzata. Nel 2015 la Fondazione CRTrieste si è infatti affidata ad ACB Group Sviluppo Spa per le analisi economico patrimoniali finanziarie dello studio progettuale: ACB Group tenendo in considerazione i bilanci dei più importanti acquari mondiali, ha elaborato tre scenari: lo scenario A basato sul concept Chermayeff e i costi dallo stesso indicati; lo scenario B basato sullo stesso progetto ma ricalibrato secondo i costi dell’Acquario di Lisbona; lo scenario C, realizzato sempre con i costi dell’Acquario di Lisbona, ma una vasca da 5,5 milioni di litri d’acqua, e che risulta garantire maggiore redditività e sostenibilità. E’ questa ultima dimensione acquariale che incontra il parere favorevole della Fondazione CRTrieste e delle altre Istituzioni coinvolte. Ferma restando la superficie lorda complessiva del Parco del Mare di circa 11mila mq, la vasca centrale nello scenario C passa dai 9,5 milioni presi in esame negli scenari A e B, ai 5,5 milioni di litri d’acqua (comunque grandi dimensioni se si pensa che a Lisbona la vasca principale ha 3,8 milioni di litri), mentre l’analisi finanziaria prende in esame un flusso annuo di 700 mila visitatori (già senza questo attrattore nel 2015 il solo comune di Trieste registrava 780.242 presenze, Fonte Turismo Fvg).

Andrea Bulgarelli