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Saper fare, Impresa 4.0 e Blue economy: i lavori di dopodomani in Liguria

13 Novembre 2019 | Di |

 

 

 

109.770 figure richieste in Liguria, di cui 46.320 in lavori di carattere artigianale o nei servizi, 30.760 nel digitale e 27.500 nell’economia del mare

Camera di Commercio: le previsioni oggi a disposizione delle scuole per formare domani i lavoratori di dopodomani

 

Da oltre 20 anni Unioncamere e Ministero del lavoro/Anpal interrogano puntualmente le imprese per conoscere le loro previsioni di assunzione a breve termine, dando vita ad Excelsior, il più ampio sistema informativo sulla domanda di profili professionali da parte delle imprese italiane. In previsione di Orientamenti 2019, Regione Liguria e Camere di Commercio, in collaborazione con Universitàe Ufficio scolastico regionale e con il patrocinio del Ministero dell’istruzione, hanno calato l’indagine Excelsior sulla realtà ligure, per costruire un modello che fornisse previsioni e breve e medio termine ancora più calzanti per le imprese e i lavoratori locali. I risultati sono stati presentati oggi, a Palazzo San Giorgio,  al convegno “Il lavoro in Liguria guardando al Dopodomani” davanti ai vertici di tutti i partner coinvolti nell’operazione: il presidente Toti e gli assessori Benveduti, Cavo e Berrino per la Regione, il vice presidente di Unioncamere nazionale Paoletti con i presidenti delle Camere di Genova e delle Riviere di Liguria Attanasio e Pasquale con il segretario generale dell’ente genovese Caviglia, il delegato del rettore per l’orientamento Giovine, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Perotti. A commentare i dati una folta schiera di rappresentanti delle associazioni di categoria delle imprese e delle professioni, oltre ad alcune testimonianze di singoli imprenditori.

 

“Il nostro impegno come Regione Liguria – fa notare il presidente della Regione Giovanni Toti –  è quello di favorire l’incontro tra le imprese del territorio che cercano professionalità specifiche e i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. La presenza di un numero sempre maggiore di imprese al Career Day organizzato da Regione Liguria, nell’ambito del Salone Orientamenti, è un chiaro segnale di una richiesta che può e deve essere soddisfatta, coniugando le due esigenze e soprattutto facendo in modo che la formazione dei giovani sia in linea con la richiesta. In Liguria sono molte le opportunità che vengono offerte nell’ambito del turismo e della blue economy che sono gli asset fondamentali della nostra regione. Quello che è certo è che da Orientamenti i giovani potranno uscire anche con un’offerta di lavoro in tasca e guardare così con maggiore fiducia  al loro futuro”.

 

“Il lavoro è sempre uno dei principali obiettivi di ogni attività amministrativa – aggiunge Andrea Benveduti, assessore regionale allo sviluppo economico – La maggior corrispondenza possibile tra offerta formativa e necessità di profili professionali delle aziende è elemento fondamentale.

Conoscere queste dinamiche e successivamente tentare di allinearle il più possibile é la mission di Dopodomani, il progetto con il quale mapperemo periodicamente le esigenze del mercato della nostra Liguria come offerta e domanda di competenze”.

 

Secondo Ilaria Cavo, assessore regionale alla formazione:“il questionario divulgato alle aziende liguri dal sistema camerale conferma tutti i trend e le proiezioni alla base della scelta di dedicare questo salone al ‘saper fare’. La fotografia che emerge da questo sondaggio a tappeto fra le imprese liguri ci conferma che le professioni per cui sarà difficile reperire personale sono quelle tecniche legate al saper fare (operai industriali, attrezzisti, meccanici industriali, idraulici, installatori di impianti elettrici), legate alla blue economy) in questo caso le figure richieste ma carenti riguardano la cantieristica navale ovvero elettricisti, saldatori, fonditori). Per quanto riguarda l’impresa 4.0 mancano tecnici di vario tipo (chimici, esperti nelle applicazioni digitali, disegnatori industriali). Questi dati si inseriscono coerentemente in questo salone e supportano le indicazioni che stiamo dando ai ragazzi di non trascurare il sapere tecnico, perché non è secondario o marginale. Interessante anche il livello di studi richiesto dalle imprese nel settore 4.0: il 25% richiede la laurea, ma il 39% il diploma e il 22% la formazione professionale su cui continueremo a insistere, a maggior ragione dopo queste conferme.

 

Continua l’assessore regionale al lavoro Giovanni Berrino: “I risultati presentati oggi confermano che la direzione che Regione Liguria sta adottando in tema di politiche attive dell’occupazione è quella giusta. Il titolo del convegno di oggi, in rifermento al lavoro è ‘guardando al dopodomani’ per fare incontrare domanda e offerta. I bandi che come assessorato al lavoro abbiamo presentato ultimamente sono destinati proprio ai nostri giovani che ora non lavorano ma che presto troveranno una giusta collocazione. Ricordo, a tal proposito, quello per il turismo che prevede 300 mila euro destinati a favore di tutte le imprese che provvedano all’assunzione dei giovani che hanno intrapreso i percorsi di formazione di Regione Liguria per le professioni turistiche. Segnalo anche Garanzia Giovani dedicato ai ragazzi fino ai 29 anni che hanno finito il corso di studio e non lavorano ancora che, grazie ad un investimento di 12 milioni di euro, potranno usufruire di azioni mirate di supporto per prevenire l’esclusione e la marginalizzazione sociale dei soggetti più deboli alla ricerca del primo lavoro”.

 

Per il vice presidente di Unioncamere nazionale, Antonio Paoletti: “Abbiamo dato vita in tutte le Camere di Commercio a veri e propri network territoriali che hanno coinvolto le istituzioni scolastiche, le associazioni imprenditoriali, i centri per l’impiego, le agenzie per il lavoro, il settore no profit, gli Enti locali e altri soggetti attivi sul territorio nei servizi di orientamento al lavoro e alle professioni. Questa attività di animazione ha portato in tutta Italia a coinvolgere nell’ultimo anno circa 2.400 tra istituti tecnici, professionali e licei e ad ascoltare la voce di oltre 500.000 imprese attraverso le indagini Excelsior. Perché per affrontare il mismatching tra domanda e offerta di competenze è fondamentale “parlare il linguaggio delle imprese”.

 

Conclude il presidente della Camera di Genova Luigi Attanasio: Prima di iniziare l’indagine abbiamo voluto confrontare l’andamento delle previsioni di assunzione dichiarate dalle nostre imprese ad Excelsior e le assunzioni effettive registrate in Liguria per un periodo abbastanza lungo, da gennaio 2018 a settembre 2019, e la corrispondenza è impressionante. Il che ci ha spinto a proseguire nell’affinare il modello, che abbiamo chiamato ‘dopodomani’ ed a cucirlo letteralmente addosso alla realtà della Liguria, dove le aree di sviluppo più interessanti sono sostanzialmente quelle dei tecnici, che abbiamo chiamato il ‘saper fare’, quelle della blue economy e quelle di impresa 4.0. Naturalmente, se anche queste previsioni saranno confermate replicheremo il prototipo ‘dopodomani’ a livello nazionale”.

 

 

Gli obiettivi dell’operazione ‘dopodomani’ stanno tutti nel motto del convegno: oggi conosciamo, domani formiamo, dopodomani facciamo incontrare domanda e offerta.

Le previsioni fornite dal modello, infatti, si rivolgono oggi alle scuole e al sistema della formazione perché possano, domani, fornire al mercato del lavoro le figure di cui ci sarà bisogno dopodomani.

 

 

 

Saper fare

 

46.320 le figure richieste in Liguria, su un totale di 109.770, nelle attività, perlopiù di carattere artigianale (falegname, idraulico, installatore, maestro d’ascia…) che necessitano di una formazione professionale specifica e che stanno scomparendo. Le figure più richieste sono legate al turismo (camerieri, cuochi e baristi) ma quelle più difficili da trovare sono nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni (operai, attrezzisti, riparatori di auto, meccanici, idraulici, installatori).

 

Blue economy

 

27.500 le figure richieste dalle imprese dell’economia del mare, comparto in cui la Liguria è al primo posto in Italia per incidenza delle imprese blue rispetto al totale (9,4%).

Rientrano in questa categoria la pesca e la relativa industria di trasformazione alimentare, la cantieristica, le strutture ricettive e i servizi del turismo costiero, il trasporto marittimo e le estrazioni terrestri e marine. Anche in questo caso le figure più richieste sono legate al turismo sulle riviere (mancano ben 14.250 camerieri e 610 bagnini) ma le più difficili da trovare sono nella cantieristica (mancano 420  fra montatori, riparatori e attrezzisti navali) e nel trasporto via mare (600 fra marinai e operai).

 

Impresa 4.0

 

30.760 sono i contratti che le imprese liguri intendono stipulare nell’area della trasformazione digitale e di impresa 4.0, ricercando figure capaci di utilizzare il digitale e le tecnologie innovative 4.0, trasversali ai diversi settori e con diversi gradi di competenza in campo matematico-informatico, digitale e tecnologico. Le figure più difficili da trovare sono quelle con un alto grado di capacità digitali, come gli analisti e progettisti di software. Da notare che in questa parte dell’analisi è stato necessario introdurre nuove figure e aggiornarne altre, come il cyber security architect, il big data specialist, l’IoT engineer o l’artificial intelligence system engineer.