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«Regione e Camere di commercio: rapporto stretto e operativo»

7 Agosto 2021 | Di |

Intervista al presidente della regione FVG Massimiliano Fedriga

Presidente Fedriga, stiamo vivendo un periodo di sostanziale normalità in vista di un autunno ancora tutto da decifrare. Certo Presidente lei non può essere un veggente, ma come pensa che saranno i prossimi mesi per il Friuli Venezia Giulia?

«La situazione attuale, per ciò che riguarda le occupazioni dei posti letto negli ospedali e in particolar modo delle terapie intensive, ci fa ben sperare. In questo momento è dirimente la campagna vaccinale che sta dimostrando quanto il vaccino funzioni nella lotta per sconfiggere la diffusione del virus. Come abbiamo potuto imparare da quanto accaduto lo scorso anno, dobbiamo essere prudenti nell’attesa che arrivi l’autunno, poiché nella stagione più fredda la situazione potrebbe cambiare. Ma, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ora abbiamo a disposizione il vaccino. Grazie anche al lavoro della Conferenza delle Regioni, si è condivisa la volontà di focalizzare l’attenzione sui parametri delle ospedalizzazioni e terapie intensive e non più sugli indici dei contagi; riteniamo infatti che il tema più importante sia quello di tenere sotto controllo la saturazione dei posti letto nei nosocomi, evitando così che chi è affetto da altre patologie debba essere costretto ad attendere per potersi curare».

Dall’esperienza di questo primo anno e mezzo di emergenza contraddistinto da aperture alternate a chiusure e a momenti di estrema complessità, che indicazioni ha tratto per il futuro? Cosa cambierebbe nelle scelte fatte a livello nazionale e regionale per applicarle modificate nei prossimi mesi?

«Troppo facile ora indicare quale doveva essere la ricetta giusta da seguire, ma quando ci si trova a combattere un’emergenza le scelte sono sempre mirate al bene comune con i rischi che in mezzo ad una pandemia ci possono essere. È evidente che sono stati compiuti degli errori, ma solo chi non fa non sbaglia mai. Con il presidente Draghi alla guida del Governo e l’indicazione del generale Figliuolo quale figura di commissario straordinario c’è stato un netto cambio di passo; adesso è importante non dare vita ad uno scontro tra bande pro vaccino e no vax, ma portare avanti un percorso condiviso con tutti i cittadini perché questa battaglia la vinciamo o la perdiamo tutti assieme. A proposito di riaperture, ritengo che lo strumento del green pass sia utile ma deve servire per alzare le serrande laddove erano chiuse e non invece per farle abbassare in quei luoghi in cui si è ripreso a lavorare».

Regione Friuli Venezia Giulia e Camere di commercio: quali sono a suo avviso le ulteriori possibilità di collaborazione?

«Il rapporto e la collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia e le Camere di commercio è già molto stretto e operativo. Penso in particolare alle agevolazioni e alla vicinanza alle imprese che il sistema camerale, con il supporto dell’amministrazione regionale, riesce a fornire in questo periodo di difficoltà. Mi piace pensare che il connubio possa proseguire anche per aiutare le realtà produttive in un momento in cui innovazione tecnologica e apertura verso nuovi mercati diventano fondamentali per la nostra economia».

Fondazione Villa Russiz: assieme alla Camera di commercio Venezia Giulia la Regione è intervenuta per salvare un patrimonio unico. Cosa significa questa operazione per Massimiliano Fedriga?

«Innanzitutto significa che la Regione Friuli Venezia Giulia crede in Villa Russiz, che ha una sua storia e una sua tradizione, e nel valore del lavoro di squadra tra le istituzioni. È indubbio che questa realtà abbia attraversato un momento difficile, ma ora non ha alcun senso cercarne i responsabili. La Regione, l’Ente camerale, le istituzioni del territorio e le realtà produttive si sono schierate investendo importanti risorse per permettere il rilancio di un’eccellenza sia nel campo sociale che in quello vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia. Con questo nuovo intervento è stata quindi avviata la riorganizzazione interna in modo tale che Villa Russiz possa riprendere la sua piena funzionalità e guardare con più positività verso il futuro».

La Venezia Giulia è ormai un’area socio-economica contraddistinta da varie fusioni tra consorzi di sviluppo, di garanzia fidi, realtà portuali e retroportuali, con una grande armonia all’interno dell’area in un’azione funzionale allo sviluppo dell’intero territorio regionale. A suo avviso è importante proseguire su questo processo di integrazione complessiva all’interno delle ex province di Gorizia e Trieste?

«Assolutamente sì. Quello avviato è un percorso imprescindibile nell’ottica di sviluppo del nostro territorio. Troppe volte in passato si è cercato, in buona fede, di tutelare il proprio orticello piuttosto che puntare ad uno sviluppo comune. La necessità di allargare gli orizzonti, creando sinergie tra attori diversi, è un tema che stiamo portando avanti convintamente sin dall’inizio di questa legislatura; penso, ad esempio, alla necessità di mettere in rete il sistema dei porti e degli interporti, unica modalità possibile se una regione di 1,2 milioni di abitanti e lunga meno di 300 km, diventata crocevia dell’Europa per collocazione geografica e fattori geopolitici, vuole essere competitiva in un mercato sempre più globale».