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Venezia Giulia Economica - Pagina 54 di 64 - CCIAA della Venezia Giulia

Ricerca, formazione, soluzioni finanziarie e strategie politiche di innovazione: un calendario ricco di appuntamenti

25 Settembre 2018 | Di |

Tutte le informazioni sull’evento sono reperibili sul sito internet www.eurobiohightech.it

Molto fitto il programma di Euro BioHighTech 2018 al via mercoledì 26 settembre alle 9 con il saluto delle autorità. A seguire si terrà la prima sessione, “Research for health technology innovation”, dedicata alle strategie di innovazione tecnologica nel settore della salute che riguardano in particolare le biotecnologie e le tecnologie mediche. Il presidente di Area Science Park, Sergio Paoletti, modererà gli interventi dei relatori di realtà innovative di rilievo: il Cluster BioM della Baviera con il suo direttore Horst Domdey, l’Innovation Hub della Slovenia con la responsabile scientifica Mateja Stempelj e l’Istituto Italiano di Tecnologia con il vicedirettore LifeTech Stefano Gustincich.

Tali sfide saranno raccolte dalle maggiori associazioni di categoria come Assobiomedica, con il direttore Paolo Gazzaniga, la federazione di Confindustria che raggruppa le imprese che forniscono alle strutture sanitarie italiane, sia pubbliche che private, dispositivi medici con un fatturato complessivo di 10 miliardi l’anno e 70 mila persone impiegate. Su queste cifre si attestano anche Assinfom, l’Associazione Italiana per l’Information Technology, che sarà rappresentata da Fulvio Sbroiavacca e Assobiotec, l’Associazione Nazionale per lo Sviluppo delle Biotecnologie, che riunisce circa 130 aziende e parchi tecnologici e scientifici operanti in Italia nei diversi settori di applicazione del biotech: salute, agricoltura, ambiente e processi industriali.

La seconda sessione, “Education for health technology innovation”, si aprirà alle 14.30 e sarà dedicata ai temi dell’innovazione nelle professioni del settore della salute. Obiettivo: dare visibilità alle esigenze di formazione particolarmente avanzate nei settori scientifici della bioingegneria, della biologia, della medicina e del biomedicale. Gli interventi metteranno a confronto le esperienze di Croazia (Ratko Magjarević-Università di Zagabria), Slovenia (Brane Leskošek) e regionali con Francesco Curcio (Università di Udine), Serena Zacchigna (ICGEB) e Sara Marceglia (Università di Trieste). Inoltre, l’importanza della formazione tecnica nelle professioni delle Scienze della Vita sarà testimoniata dall’esperienza dell’ITS-Istituto Tecnico Superiore “A. Volta” di Trieste dal presidente Alberto Steindler.

“Key future careers for health technology innovation” è il titolo della terza sessione in programma alle 17.20. Qui il tema generale sono le nuove professioni, volte all’ingegneria clinica e alla fisica medica. La formazione superiore in Ingegneria Clinica viene impartita in Italia dal 1991, dapprima con la Scuola biennale di Specializzazione post-laurea in Ingegneria Clinica dell’Università di Trieste e – a seguito della riforma universitaria del 2004 – con l’istituzione e l’attivazione di un Master di I livello in Clinical Engineering (MIC – MCE) e di un Master di II livello in Management in Clinical Engineering (SMMCE), entrambi orientati al mercato europeo. Da sempre Trieste riveste, pertanto, un ruolo cruciale in questo ambito. Alla sessione prenderanno parte anche Stefano Bergamasco, vice presidente dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, Mario Medvedec, vice presidente dell’Associazione di Ingegneria Biomedica e di Fisica Medica della Croazia e il prof. Renato Padovani, coordinatore del Master di Studi Avanzati in Fisica Medica dell’ICTP. Da segnalare infine che la seconda giornata di Euro BioHighTech, giovedì 27 settembre, si aprirà alle 9.30 con la sessione “Bank, finance & insurance for health technology innovation”. Si parlerà di strategie e soluzioni finanziarie per la crescita dell’intero settore. Importante la partecipazione a questa sessione di realtà come Generali, Banca Intesa Sanpaolo e Friulia. Al centro il ruolo degli istituti bancari e finanziari per la crescita dell’innovazione, la nascita e il sostegno delle startup e la creazione di infrastrutture di ricerca.

Per conoscere tutti i dettagli e le altre sessioni dell’evento basta consultare www.eurobiohightech.it.

PMI e innovazione: progetto Blue Economy

25 Settembre 2018 | Di |

Al via a settembre le iniziative regionali del progetto internazionale Blue_Boost mirate a supportare il potenziale di crescita delle PMI attive nei settori tradizionali o innovativi del mare tramite l’incontro tra la domanda di innovazione e fornitori di soluzioni, fino alla erogazione di voucher per l’innovazione. Le iniziative si apriranno con un laboratorio per le PMI interessate ad esprimere fabbisogni di innovazione e a trovare partner con cui svilupparli. Si prosegue, nel mese di novembre, con un primo incontro tra le PMI e i potenziali fornitori di soluzioni ai fabbisogni più promettenti espressi. A seguire, nei primi mesi del 2019 dopo una “48 ore di innovazione”, le aziende del FVG avranno l’opportunità di partecipare ad un incontro B2B internazionale con aziende provenienti da Grecia, Albania, Croazia e dalle regioni italiane Marche e Puglia, nonché di partecipare a visite di settore nei territori menzionati.

In parallelo agli incontri tra le aziende, sarà aperto un bando per l’assegnazione di voucher per l’innovazione, a cui potranno candidarsi le aziende fornitrici di soluzione innovative, che saranno erogati a partire dall’estate del 2019. Di seguito i prossimi laboratori tematici:

  1. [Protezione costiera] tutela ambientale marino costiera, pulizia degli specchi acquei in prossimità di porti, marina, stabilimenti balneari e gestione preventiva di eventuali emergenze ambientali, – TRIESTE, 28 SETTEMBRE;
  2. [Costruzione nautica] costruzione, manutenzione e refitting di imbarcazioni con introduzione di materiali di costruzione ecocompatibili e di soluzioni tecnologiche volte a ridurre l’impatto ambientale e/o migliorare le performances dell’imbarcazione – MONFALCONE, 3 OTTOBRE;
  3. [Trasporto marittimo] servizi di trasporto interregionali – breve o medio raggio – e mezzi di trasporto merci e passeggeri ad elevata sostenibilità ambientale – MONFALCONE, 3 OTTOBRE.

Per maggiori informazioni:
tel. 040 6701220/404
mail: promo@ariestrieste.it

Vg, secondo trimestre con il segno “+”

25 Settembre 2018 | Di |

L’ANALISI DELL’UFFICIO STATISTICA

I dati resi noti da Infocamere relativamente al movimento delle imprese nel secondo trimestre del 2018 evidenziano saldi positivi, in linea del resto con gli andamenti nazionali, per le province di Trieste e di Gorizia.

Nel periodo considerato la provincia triestina ha visto 221 nuove iscrizioni di sedi di impresa a fronte di 197 cessazioni; per Gorizia invece 145 contro 131. Il saldo complessivo (iscrizioni-cessazioni) per la Venezia Giulia risulta dunque di +38.

Le sedi di impresa registrate complessivamente nelle due province al 30 giugno risultavano 26.494, delle quali 22.896 attive; erano 26.453 alla fine del trimestre precedente. La positività del periodo si riscontra anche nell’andamento delle unità locali diverse dalle sedi di impresa: 4.811 quelle registrate in provincia di Trieste (+42 rispetto al primo trimestre); 3.193 in provincia di Gorizia (+28). Il bilancio iscrizioni-cessazioni declinato in base ai settori di attività mostra diversi saldi negativi, il che è peraltro quasi inevitabile se si considera che gran parte delle iscrizioni riguardano ancora imprese non classificate che affluiranno ai settori di competenza solo con l’inizio dell’attività: in particolare si segnalano – per la Venezia Giulia – il Commercio, con 55 iscrizioni e 82 cessazioni, le Attività di servizi di alloggio e ristorazione (rispettivamente 26 e 36) e le Attività manifatturiere (14 e 28). Un saldo positivo, invece, si evidenzia per le Attività professionali, scientifiche e tecniche con 20 iscrizioni 10 cessazioni. La differenza, come detto, deriva dalle Imprese non classificate per le quali a 109 iscrizioni si contrappongono 11 cessazioni.

Rispetto a un anno prima risultano in forte calo le sedi registrate nel commercio (-177), costruzioni (-74), attività manifatturiere (-28); si individuano invece aumenti in particolare nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+26), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+14), altre attività di servizi (+13), servizi di informazione e comunicazione (+12). Il tessuto imprenditoriale continua dunque a modificare la sua struttura con una sempre maggiore incidenza delle attività di servizi.

Un’ultima interessante analisi è quella per classe di natura giuridica delle imprese. Al 30 giugno erano 14.281 le imprese registrate sotto forma di impresa individuale (53,9% del totale), 6.890 le società di capitale (26,0%), 4.595 le società di persone (17,3%), 728 infine le “altre forme” (cooperative, consorzi, ecc.). Il saldo iscrizioni-cessazioni risulta positivo per le imprese individuali (+51) e le società di capitale (+4) e leggermente negativo per le altre classi. Rispetto a un anno prima risulta invece nettissima la dicotomia tra l’aumento delle società di capitale (+150), la diminuzione di imprese individuali (-219) e società di persone (-142).

Rifatto il “look” a statue e facciata

25 Settembre 2018 | Di |

La facciata del Palazzo della Borsa Vecchia ritorna a nuovo grazie a un intervento che ha interessato le statue, nonché gli intonaci. All’interno dell’atrio una bacheca in cui viene descritta la meridiana. Una riqualificazione architettonica che è anche attrattore turistico.

La facciata del Palazzo della Borsa Vecchia ridà luce a Piazza della Borsa. Quello che è da sempre il salotto buono cittadino, proprio perché la piazza era stata considerata per tutto il XIX secolo il centro economico della città. La piazza, che costituisce uno degli esempi più rilevanti del neoclassico a Trieste, per dei mesi ha dovuto rinunciare in parte alla bellezza della facciata camerale e delle sue statue lesionate e non più in sicurezza per il passaggio pubblico. L’intento camerale è stato quello di intervenire per risolvere i problemi delle statue, ma anche di riqualificare nel suo complesso la facciata per la valenza di carattere architettonico della stessa. Un intervento da circa 50 mila euro, rispettoso sia del contesto che dei singoli elementi dell’edificio storico, concordato con i tecnici della Soprintendenza, che ha apportato migliorie sia dal punto di vista statico-strutturale sia da quello dell’umidità di risalita.

Palazzo della Borsa Vecchia

Ma non ci siamo limitati all’esterno. I turisti, infatti, si soffermano spesso a immortalare sì il Palazzo, ma anche entrano nell’atrio per scoprire la Meridiana e i suoi segreti. Potremmo dire, a tutti gli effetti, che il palazzo di Trieste della Camera di Commercio Venezia Giulia è uno degli attrattori architettonici per i turisti che arrivano in città.

Molti sanno che sul pavimento dell’atrio della Camera di Commercio c’è un tracciato tecnologico che risale a quasi 200 anni fa: una Linea Meridiana. Pochi però conoscono il suo preciso significato e il vero scopo per cui venne costruita nel 1820. L’astronomo Paolo Zlobec dell’Osservatorio Astronomico di Trieste e l’ingegnere Paolo Alberi Auber, che ringrazio per la loro generosità, hanno studiato ogni risvolto tecnico e storico che riguarda questa interessantissima testimonianza del tempo passato. I risultati delle loro ricerche sono stati pubblicati. E sulla parete a sinistra, entrando nell’atrio, una cornice di grandi dimensioni riporta un dettagliato disegno ricostruttivo della Linea Meridiana; oltre a ciò c’è una breve spiegazione della tecnica di rilevamento della longitudine nella navigazione oceanica in uso all’epoca e anche una scheda storica che riporta l’ipotesi che nel progetto fosse coinvolto Gerolamo Bonaparte in una missione finalizzata a liberare il fratello Napoleone allora prigioniero a Sant’Elena. Un diagramma riporta la differenza della data di calendario rispetto quella segnata dallo strumento a causa del cedimento secolare edificio.

di Antonio Paoletti
Presidente della Cciaa Vg

Paoletti vicepresidente di Unioncamere nella nuova squadra voluta da Sangalli

25 Settembre 2018 | Di |

La Camera di Commercio Venezia Giulia nel board di Unioncamere. Il presidente Antonio Paoletti è entrato a far parte della squadra del neo presidente Carlo Sangalli quale vicepresidente. Un importante risultato per la Camera di Trieste e Gorizia, che vede anche riconosciuta la capacità di aver dato vita attraverso un percorso virtuoso e rispettoso delle singole identità a un accorpamento che è risultato tra i primi in Italia. Un accorpamento volontario quello di Trieste e Gorizia, avviato prima della Riforma nazionale e per tale ragione tutelato e garantito dai decreti ministeriali in materia di ridefinizione del comparto camerale nazionale.

Innovazione e salute, alla Marittima il meglio di prodotti e servizi biohightech

25 Settembre 2018 | Di |

Il 26 e 27 settembre un salone espositivo e congressuale internazionale dedicato a chi fa innovazione in Italia e nell’Europa Centro Orientale nel settore biomedicale, nelle biotecnologie, nell’informatica medica e bioinformatica e nell’Ambient Assisted Living.

Nei Paesi industrializzati l’innovazione è un importante fattore di sviluppo delle imprese. Nonostante la posizione di leader negli investimenti in innovazione tra le regioni italiane, il Friuli Venezia Giulia – così come l’area di Trieste – deve ancora recuperare lo svantaggio con l’Europa del nord e con gli USA. Una sfida per tutto il nostro sistema della ricerca e dello sviluppo tecnologico che vede Trieste al top, grazie alla presenza di istituti di assoluta eccellenza a livello internazionale e agli investimenti pubblici in quest’area pari a 1.500 euro per abitante, il doppio della media francese e tre volte la media italiana.

L’obiettivo è quello di trasformare queste conoscenze in innovazione sia a favore delle aziende esistenti, sia nella creazione di nuove imprese. Innovazione che non significa quindi solo startup, ma anche un impulso fondamentale per le realtà già attive sul mercato. La Scienza contribuisce, pertanto, in modo fondamentale allo sviluppo tecnologico di un settore centrale per il benessere dei cittadini, quale quello della Salute, che traina l’economia regionale e dell’area triestina, se si considera che le imprese italiane del settore fatturano oltre 30 miliardi di euro.

In questo contesto gioca un ruolo fondamentale Euro BioHighTech, un salone internazionale interamente dedicato a chi fa innovazione nel settore biomedicale, nelle biotecnologie, nell’informatica medica e bioinformatica e nell’Ambient Assisted Living con una particolare attenzione verso i paesi dell’Europa Centro-Orientale e dei Balcani. Un salone – in programma alla Stazione Marittima di Trieste mercoledì 26 e giovedì 27 settembre – che è entrato a far parte degli eventi preparatori di Euroscience Open Forum (ESOF) 2020, la più rilevante manifestazione europea focalizzata anche sul dibattito tra scienziati ed imprenditori che si terrà a Trieste nel luglio 2020.

Al salone espositivo organizzato da Euro BioHighTech 2018 – organizzato da Aries Venezia Giulia, BioHighTec Net, CBM – Cluster Regionale “Smart Health” e Confindustria Venezia Giulia – partecipano oltre 30 imprese ed enti di ricerca e Università. Nelle sessioni congressuali verranno presentati ben 35 progetti di Ricerca&Sviluppo altamente innovativi in un settore sempre più strategico come quello della salute, che conta ben 5 mila addetti regionali, un numero importante se si pensa che il settore navalmeccanico ne conta 7 mila. Questi 35 progetti riguardano le 4 traiettorie di sviluppo tecnologico regionali: 20 si occupano di Industria biomedicale (diagnostica in vitro e in vivo); 5 di Informatica medica e Bioinformatica; 7 di Terapie Innovative includendo i biofarmaci – sostanze terapeutiche ottenute con le biotecnologie la cui produzione dimostra una crescita esponenziale coinvolgendo oltre il 30% del fatturato delle industrie farmaceutiche; 4 di Ambient Assisted Living – tecnologie per gli ambienti di vita rivolte agli anziani, a soggetti fragili o bisognosi di riabilitazione.

La Regione FVG ha effettuato investimenti in questo settore, nel periodo 2016-2020, pari a oltre 14 milioni di euro per progetti di R&S tra imprese e centri di ricerca e Università – di cui oltre 8 milioni per le imprese e oltre 6 milioni per gli enti di ricerca e Università.

Al centro di questa edizione di Euro BioHighTech importanti progetti di ricerca fortemente innovativi realizzati in collaborazione tra centri di ricerca, università regionali e imprese del settore. Nel giugno del 2017 Confindustria Venezia Giulia, Università degli Studi di Trieste, Sissa – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Area Science Park, Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Venezia Giulia e FIT – Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze hanno sottoscritto, infatti, un protocollo di collaborazione a supporto della candidatura di Trieste a Capitale Europea delle Scienze 2020, sostenuti anche da CBM – Cluster Regionale “Smart Health”, dalla Regione FVG e da numerose istituzioni dei paesi balcanici. Sulla base di questo protocollo tutti i progetti di R&S che verranno presentati durante le sessioni di Euro BioHighTech, sono stati selezionati da un Comitato Tecnico Scientifico garantendo l’alta valenza innovativa.

Punti Impresa Digitale e voucher le la digitalizzazione delle imprese

13 Settembre 2018 | Di |

La creazione di una rete di attori professionali a sostegno del processo della trasformazione digitale, operanti direttamente sul territorio a stretto contatto con le imprese, è uno dei punti qualificanti previsti del Piano Nazionale Impresa 4.0, dove le Camere di Commercio daranno il loro contributo con il Network degli uffici Punto Impresa Digitaleed, in particolare, la Camera Venezia Giulia, da sempre al servizio delle imprese del territorio.

<In questi giorni – ha affermato il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti che nel video sopra illustra l’iniziativa –  è stato infatti presentato ufficialmente l’ufficio PID della Venezia Giulia che, nelle sue due sedi di Trieste e Gorizia, ha il compito di assistere gratuitamente le imprese del territorio, di qualsiasi dimensione e settore economico, che vogliono approcciarsi al mondo del digitale, o che hanno già adottato delle soluzioni 4.0, ma desiderano ampliare le proprie conoscenze>.

<I servizi offerti dal PID riguardano – ha approfondito Francesco Auletta, responsabile Area Sviluppo e Creazione di Impresa di Aries –  non solo la diffusione della conoscenza dei vantaggi derivanti da investimenti in tecnologie in ambito Impresa 4.0, ma anche attività di affiancamento alle imprese nella comprensione della propria maturità digitale e nell’individuazione delle aree di intervento prioritarie, come pure attività di orientamento verso le strutture di supporto alla trasformazione digitale e centri di trasferimento tecnologico>.

Punto di partenza di questo percorso è il questionario di autovalutazione (self assessment) disponibile al sito www.puntoimpresadigitale.camcom.itche l’imprenditore può compilare autonomamente online o presso l’ufficio PID della propria Camera di commercio. Il passo immediatamente successivo, nonché il momento di svolta nel cammino verso la digitalizzazione, è la presa di contatto con il digital promoter del PID: la figura professionale che visionerà i processi dell’impresa assieme all’imprenditore e, in accordo con lui, effettuerà gratuitamente una valutazione più approfondita della maturità digitale dell’impresa (assessment guidato) al fine di comprendere meglio quali sono i punti di forza e dove è invece possibile intervenire.

Ad ogni passo l’imprenditore non sarà lasciato solo, ma accompagnato verso la soluzione più adatta alle proprie esigenze e verso centri altamente specializzati in grado di studiare assieme a lui soluzioni su misura.

Si tratta di un percorso che vede coinvolta la Camera Venezia Giulia, assieme a tutte le Camere di Commercio italiane, in un’azione positiva e sinergica in favore dei propri associati, anche tramite la messa a disposizione di contributi economici e la collaborazione di un network di attori professionali, pronti a mettere in campo le proprie competenze e condividere successi ed esperienze con chi vuole sfruttare l’occasione fornita dal Piano Nazionale Impresa 4.0 di cavalcare la quarta rivoluzione industriale.

 

 

BANDO VOUCHER DIGITALI IMPRESA 4.0 2017-2018

 

All’interno delle misure economiche previste dalla Camera di Commercio Venezia Giuliasi colloca il Bando Voucher digitali I4.0 2017-2018, messo a disposizione proprio per sostenere le Micro piccole medie imprese (MPMI) sui servizi di consulenza e percorsi formativi sulle nuove competenze e tecnologie digitali.

<Un supporto concreto – ha dichiarato Paoletti – alle imprese del territorio quello messo a disposizione dalla Camera di commercio per 156.170,00di risorse economiche sotto forma di voucher a fondo perdutoa copertura delle spese previste, per una percentuale dei costi sostenuti del 70% al netto dell’IVA, per un importo massimo di € 6.000,00>.

Il Bando rimarrà aperto sino alle ore 12.30 del 30 novembre 2018 ed è scaricabile online dal sito http://www.vg.camcom.gov.it/

 

 

 

 

L’ECONOMIA “DIGITALE”

 

Impresa 4.0, quarta rivoluzione industriale, innovazione digitale sono parole entrate a far parte del nostro vocabolario quotidiano, il cui valore e significato non è ancora pienamente compreso se non  da pochi impavidi imprenditori.

Se, sino a pochi anni fa, le tecnologie digitali potevano sembrare rivolte prevalentemente ai giovani e alla loro insaziabile curiosità, è oggi evidente quanto esse rispondano ad un target universale e siano entrate a far parte della nostra vita, trasformandone completamente le abitudini.

Pensiamo, ad esempio, al modo in cui Internet ha cambiato la visione di acquirenti e venditori, rivoluzionando i parametri del mercato: i clienti di oggi si informano, comunicano, pubblicizzano in modo diverso rispetto a pochi anni fa; sono più attenti alla genuinità dei prodotti, al rispetto della tradizione e cercano un percorso di tracciabilità che risalga passo passo tutta la filiera.

Non parliamo di macchinari ingombranti, ma di cellulari, smartphone, tablet, ipad, smartwatch, computer portatili, e una lunga lista di altri ancora. Ciascuno di noi possiede e utilizza regolarmente almeno una di queste tecnologie portatili, sempre più sofisticate e in grado di generare e rispondere a nuovi bisogni.

Saper sfruttare le possibilità offerte dal digitale per dare risalto e promuovere le proprie caratteristiche è prerogativa vitale per tutte le imprese.

Tuttavia il digitale non si ferma al corretto uso di Internet, che pure ha caratterizzato la terza rivoluzione industriale depositando in rete una moltitudine di informazioni, ma rende il flusso di dati una reale opportunità di crescita: l’informazione genera profitti dove, prima, nemmeno si immaginava fosse possibile. Estrapolare e gestire le informazioni ha permesso il ripensamento del mondo del business e dell’economia, la creazione di nuovi obiettivi, l’integrazione di ulteriori elementi nel­la catena del valore.

Le tecnologie di ultima generazione possono essere applicate non solo a cellulari e dispostivi mobili, ma anche alle apparecchiature che utilizziamo quotidianamente quali la macchina del caffè con accensione programmabile, il contapassi che abbiamo in tasca, il navigatore stradale, etc.

In ambito industriale si pensi all’enorme possibilità offerta dalla manutenzione predittiva, che permette di monitorare le fasi del lavoro del macchinario e prevedere gli interventi di manutenzione prima che subentri un guasto o malfunzionamento, risparmiando così all’imprenditore il disagio di un giorno perso in attesa delle riparazioni e il conseguente ritardo nella produzione. Oppure, in ambito agricolo, alla possibilità offerta da sensoriche registrano e memorizzano i dati riferiti alle temperature, alle piogge, al tipo di terreno, consentendo all’agricoltore 4.0 di programmare interventi ad hocsu insetti e pesticidi, salvando le colture dai sempre più frequenti cambiamenti climatici. Senza contare i benefici ottenuti dalla riduzione dei costi dovuti ad un utilizzo contenuto, ma pianificato, dei fertilizzanti e delle sostanze chimiche.

Tecnologie disponibili nei negozi vicini a casa e alla portata di tutti, quali i droni, possono essere di grande aiuto a geometri e addetti del settore edile per mappare il terreno in poco tempo e visionare l’andamento dei lavori da ogni punto di vista, adattandosi poi alle necessità e alla fantasia di chi li gestisce.

Nelle attività commerciali sono sempre più numerosi i piccoli esercizi che hanno adottatoschermi touchrivolti ai clienti per far vivere loro un’esperienza unica all’interno del negozio: mediante la realtà aumentataè infatti possibile conoscere la storia di un capo di vestiario, visionare il catalogo di una gioielleria e provare articoli non in esposizione, o ancora ricostruire l’ambiente domestico per scegliere l’arredamento che più si avvicina al gusto personale. Tutte esperienze che non è possibile vivere a fondo ordinando comodamente da casa online, ma che attribuiscono nuovo valore al negozio fisico e invitano il cliente a ritornare e provare ancora le novità offerte.

Conoscere il digitale non vuol dire dunque parlare in termini tecnici complessi, avere un seguito di molti follower sui social o attivare campagne di mail marketing. La trasformazione digitale consente di mobilitare competenze di qualità,piuttosto che soluzioni tecnologiche generalizzate prive di una reale connessione agli obiettivi imprenditoriali.

Occorre perciò avvicinarsi a questo ampio mondo con curiosità, sensibilità e senso critico, reinventarsi scegliendo le priorità e prendendo decisioni informate, consapevoli delle possibilità e degli eventuali rischi che vi sono collegati. Occorre guardare con occhi nuovi  alla propria impresa e i relativi processi, ponendosi domande riguardo il contesto presente e valutando come queste tecnologie possono essere utilizzate per implementare soluzioni di business.

Capire le esigenze del mercato e le possibilità offerte dal cambiamento che stiamo vivendo sono fondamentali per la crescita, lavorativa e umana, del personale addetto e dell’impresa stessa.

Stiamo sperimentando la quarta rivoluzione industriale e non possiamo permetterci di tergiversare nell’attesa di esserne travolti: dobbiamo diventare protagonisti del cambiamento, anche affidandoci alle buone pratiche di chi ha già fatto di questa metamorfosi il punto di forza del propria attività.

 

 

Piano Nazionale Impresa 4.0: sostenere le imprese che intendono essere protagoniste della quarta rivoluzione industriale

 

Questo è l’obiettivo del “Piano Nazionale Impresa 4.0”, già Industria 4.0, messo in campo dal Governo con la collaborazione del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE): stimolare la produzione e la crescita economica del Paese, promuoverne la competitività, rinnovare l’immagine e la genuinità dei prodotti di eccellenza del marchio “Made in Italy”, riportarlo in una situazione di rinnovato benessere

Di sicuro interesse gli interventi e gli aiuti economici previsti dal Piano a favore delle micro, piccole e medie imprese (MPMI), al fine di favorirne gli investimenti per l’innovazione, la formazione di nuove competenze, lo sviluppo di nuovi prodotti e processi. la sperimentazione e l’utilizzo delle ultime tecnologie, la riqualificazione del valore del lavoroe della formazione.

 

 

 

Referenti per la Camera di Commercio Venezia Giulia:

dott. Bartolome Abad Mas,  PID Trieste, digitalpromoterts@vg.camcom.it

dott.ssa Valentina Feresin, PID Gorizia, digitalpromotergo@vg.camcom.it

 

 

 

 

Trieste, 13settembre 2018

 

 

 

Amici del Cuore: consegnato alla Camera di Commercio un nuovo defibrillatore

11 Settembre 2018 | Di |

 

Antonio Paoletti: “Avvieremo i corsi per i nostri collaboratori affinché possa essere utilizzato con competenza in caso di necessità”

Preziosa donazione da parte degli Amici del Cuore, che in questi giorni hanno consegnato alla Camera di Commercio Venezia Giulia un defibrillatore da posizionare all’interno della storica sede di piazza della Borsa. Un gesto di grande generosità, che conferma la vicinanza della quarantennale associazione triestina nei confronti di enti pubblici, realtà imprenditoriali e tante altre categorie del terziario e del sociale, e che contribuisce a rendere più sicura la collettività. “E’ importante dotare di questo macchinario potenzialmente salvavita i luoghi dove maggiore è la presenza di persone, dai dipendenti all’utenza locale”, ha commentato Rodolfo Edera, presidente degli Amici del Cuore. Andrea Di Lenarda, direttore del Centro Cardiovascolare e presente anche lui alla consegna, ha invece ribadito non solo l’importanza del defibrillatore, ma anche “la formazione della cittadinanza sul pronto intervento in caso di arresto cardiaco. E’ fondamentale, in questi casi, intervenire immediatamente, e per questo auspichiamo che sempre più persone partecipino a questi corsi”.

Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, ha ringraziato sentitamente l’Associazione Amici del Cuore “per questo prezioso dono. Assieme al segretario generale Pierluigi Medeot avvieremo ora i corsi per i nostri collaboratori affinché possa essere utilizzato con competenza in caso di necessità”.

Nella foto da sinistra, Andrea Di Lenarda, direttore del Centro Cardiovascolare, Rodolfo Edera, presidente degli Amici del Cuore, Antonio Paoletti, presidente della Cciaa Vg e il segretario generale Pierluigi Medeot.

TriestEspresso Expo scalda i motori: la 9.a edizione dal 25 al 27 ottobre

28 Agosto 2018 | Di |

2016,TRIESTE, ITALY. TriestESPRESSO expo 2016. ©FABRIZIOGIRALDI

200 espositori tra i top brand del settore e eventi collaterali incardinati sull’innovazione e l’alta formazione. Il countdown per la nona edizione di TriestEspresso Expo è iniziato. Solo due mesi al via della fiera biennale professionale, che all’ultima edizione ha portato a Trieste 12.500 visitatori professionali, da ben 83 paesi.
Dal 25 al 27 ottobre, TriestEspresso Expo animerà i magazzini 27 e 28 del Porto Vecchio e la Centrale Idrodinamica, come fece per la prima volta nel 2014, quando finalmente, per la prima volta, vennero riaperte le porte del Porto Vecchio alle attività commerciali.
La fiera, riservata esclusivamente agli operatori, proporrà anche un ampio programma di eventi collaterali, tra cui iniziative volte a far conoscere la specializzazione di Trieste nel campo del caffè e la sua storia, di oltre 300 anni, nel settore. Non a caso è “Trieste Capitale del Caffè”, marchio registrato congiuntamente da Camera di Commercio Venezia Giulia, Comune di Trieste e Regione Friuli Venezia Giulia.

Il mondo dell’espresso fa rivivere Porto Vecchio

20 Luglio 2018 | Di |

TRIESTESPRESSO 2018: DAL 25 AL 27 OTTOBRE RITORNA LA FIERA PROFESSIONALE INTERNAZIONALE BIENNALE PER GLI OPERATORI DEL CAFFÈ

I top brand e l’alta formazione nel settore del caffè: è il “menu” di TriestEspresso Expo, la fiera biennale riservata agli operatori del settore organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia, con la collaborazione dell’Associazione Caffè Trieste, che dal 25 al 27 ottobre torna per la sua nona edizione.

La fiera professionale in Porto Vecchio

Per la terza edizione consecutiva, TriestEspresso Expo animerà i magazzini del Porto Vecchio di Trieste, proprio quei magazzini 27 e 28 prospicienti alla Centrale Idrodinamica e al Magazzino 26. Un allestimento creato dalla Camera di Commercio per la prima volta nel 2014, quando formalmente riaprì le porte del Porto Vecchio alle attività commerciali. Ma la location di Porto Vecchio è significativa anche per un’ulteriore ragione: questi magazzini sono ambienti evocativi della lunga storia e competenza della città nel comparto caffeicolo, dal momento che quando il caffè iniziò a diffondersi davvero nella “Vecchia Europa” approdò anche a questi moli.

Trieste e il caffè – i video che la raccontano

È una storia di oltre 300 anni quella di Trieste nel comparto del caffè. E questa fiera biennale riservata ai professionisti è solo uno dei tanti volti che assume il caffè a Trieste. “Volti” e specializzazioni che TriestEspresso Expo ha scelto di raccontare in una serie di 10 mini-video. Con cadenza settimanale, sul sito www.triestespresso.it e sui relativi social, viene pubblicata una pillola che punta i riflettori su un micro- universo del caffè in cui si distingue la città. Già pubblicati i video sulle origini e sugli importatori di caffè crudo, e si proseguirà via via fino a settembre, con l’universo degli spedizionieri, dei torrefattori, della decaffeinizzazione, della ricerca scientifica, dei caffè storici, della formazione. Ovvero delle tante anime di una città che ama e lavora con il caffè da secoli.

12.500 visitatori da 83 Paesi per i migliori brand

Oggi TriestEspresso Expo è un appuntamento riservato al pubblico professionale internazionale, in cui il piatto forte è costituito dall’area espositiva in cui si susseguono circa 200 espositori, fra cui i principali brand di settore. Caratteristiche in grado di richiamare un pubblico di 12.500 visitatori professionali da 83 Paesi, questi i numeri dell’ultima edizione 2016, di cui il 38% proveniente dall’estero, con netta prevalenza dal Centro Est Europa. TriestEspresso Expo si conferma, infatti, piazza privilegiata per dialogare con i dinamici mercati di questi Paesi, da cui giunge una parte consistente del pubblico straniero (52% nel 2016).

Eventi collaterali

La nona edizione di TriestEspresso Expo sarà incentrata sulla competenza, grazie a un programma di eventi formativi di alto livello, e sull’innovazione. Un focus voluto anche in omaggio a ESOF2020.

La call per le start-up del caffè

Sul fronte dell’innovazione, TriestEspresso Expo ha lanciato una call rivolta alle startup del mondo del caffè e dei comparti attigui. La call mira a selezionare 4 start-up la cui attività possa rilevarsi utile all’industria del caffè. Il caffè, i suoi scarti o derivati possono, ma non necessariamente devono, essere la materia prima di progetti legati al packaging o il design, per citarne alcuni. Ma il progetto innovativo può riguardare una qualsiasi altra attività da mettere al servizio di questo comparto. Le 4 start-up dovranno presentare il proprio progetto entro il 20 agosto 2018. I criteri in base a cui saranno selezionati sono sostenibilità, rilevanza con il comparto del caffè, innovazione, applicabilità al mercato. I progetti più meritori otterranno una postazione espositiva all’interno del complesso fieristico per le tre giorni di manifestazione, entro un’isola dedicata all’innovazione. Non solo, le start-up saranno invitate a “svuotare il sacco”. “Spill the beans” è infatti il nome dell’evento collaterale che le vedrà protagoniste. Venerdì 26 ottobre, nella suggestiva location della Centrale Idrodinamica, edificio simbolo di archeologia industriale, le 4 start-up avranno 10 minuti ciascuna per presentare il proprio progetto. Ad ascoltarle 3 referenti a rappresentare un brand simbolo dell’industria del caffè, una banca, un’istituzione scientifica, oltre naturalmente al pubblico professionale della fiera.