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Venezia Giulia Economica - Pagina 45 di 63 - CCIAA della Venezia Giulia

Fondo Gorizia: bandi

14 Marzo 2019 | Di |

domande dal 18 marzo

La Giunta Camerale Integrata ha approvato la nuova programmazione del Fondo Gorizia a favore delle imprese e dello sviluppo del territorio della ex provincia di Gorizia. La pianificazione 2019 del Fondo Gorizia prevede interventi nuovi, quali quelli a favore della reindustrializzazione delle aree dismesse di pertinenza dei Consorzi Industriali e Artigianali di Gorizia e Monfalcone, o quelli finalizzati a facilitare le imprese commerciali e dei servizi nel centro storico di Gorizia, ma conferma anche i bandi “storici”.

Si apriranno il 18 marzo 2019, infatti, i bandi rivolti alle micro-imprese dell’industria e dell’artigianato fino a 75.000 euro, con un limite minimo di spesa di 10.000 euro.

Su questa linea la Giunta ha stanziato ben mezzo milione di euro. Le Pmi dei medesimi settori potranno usufruire, invece, di un prestito agevolato a tasso zero, con restituzione fino a 8 anni. Del finanziamento potranno avvalersi anche le imprese del settore del turismo, dei pubblici esercizi, del commercio e dei servizi, ma anche del nautico e dell’aeronautico. Nuovi interventi, poi, sono previsti per progettualità specifiche per lo sviluppo del turismo.

Le domande per accedere ai bandi del Fondo Gorizia devono pervenire esclusivamente al seguente indirizzo PEC: agevolazioni@pec.fondogorizia.it.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: www.vg.camcom.gov.it o direttamente gli uf ci del Fondo Gorizia, anche ai seguenti numeri telefonici: 0481 384 223 – 225 – 234 – 239.

Condivisione con il Comune di Gorizia sulle linee di indirizzo

14 Marzo 2019 | Di |

Mercato legato alla tradizione e di nuova concezione Un City outlet innovativo per ridare vita al commercio

Camera di Commercio Venezia Giulia e Comune di Gorizia sono in completa sintonia nella definizione di un percorso di rinascita di Gorizia in dialogo e rete con quelli che sono i punti di forza di un territorio esteso che coinvolge sì Gorizia, ma che farà sistema con il Collio, Grado, Monfalcone, Trieste. In questa linea di sviluppo si inseriscono i due progetti finanziati proprio la scorsa settimana dalla Giunta Integrata del Fondo Gorizia e che puntano a due studi di fattibilità che ridaranno luce e una rinnovata vocazione al Mercato coperto del capoluogo isontino e al suo tessuto commerciale. “Per quanto riguarda il Mercato – rileva Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia – si punta sì all’aspetto emporiale, ma anche a farne una vetrina delle produzioni agroalimentari regionali e punto di incontro e di degustazione di eccellenze enogastronomiche, quale vero e proprio centro di cultura gastronomica, nonchè punto di incontro della vita sociale della città”.

“Un Mercato di nuova concezione e punto di attrazione turistica, che si vedrà abbinato all’interno della città a un City outlet a cielo aperto, capace di identificare Gorizia quale destinazione di valore per lo shopping nazionale e internazionale. Ovvero, integrare la visione di “shopping destination” – commenta Rodolfo Ziberna nel ricordare l’obiettivo perseguito assieme all’assessore la Commercio Roberto Sartori – con quella di luogo dove trascorrere il tempo libero con la propria famiglia tra benessere, arte, cultura , sport e tempo libero, musica ed eventi. Entrambi i due studi stanno andando avanti in linea con quelle che sono le indicazioni e le aspettative del Comune di Gorizia e dell’Ente Camerale che ringrazio per la collaborazione e il competente affiancamento nel progetto”.

“Crescita del potenziale attrattivo di Gorizia, nuove opportunità di intrapresa e nuova linfa per le attività esistenti, con importanti ricadute turistiche sulla città: questi alcuni dei punti fermi alla base del lavoro che si sta portando avanti. Il tutto – continua Antonio Paoletti – in rete e in parallelo, ad esempio, con l’investimento della Giunta Integrata Fondo Gorizia assegnato a Cormóns per la tra traformazione dell’Enoteca in centro di promozione del Collio e in senso più ampio di Gorizia e dell’Isontino”. “Insomma, la Camera di Commercio Venezia Giulia – afferma il vicepresidente della Cciaa Vg, Gianluca Madriz – sta facendo sistema tra le varie identità presenti sul territorio per dare voce e rete ad eccellenze e potenzialità che possono fungere da moltiplicatore le une per le altre”.

Politica del Fondo

14 Marzo 2019 | Di |

Una nuova visione di sostegno coordinata e sinergica rispetto alle linee di indirizzo della Camera di Commercio Venezia Giulia e delle Istituzioni del territorio isontino. Una progettualità programmatica letta e definita su una progettualità di crescita e sviluppo in un contesto di area vasta, con alla base l’analisi dei risultati e delle azioni svolte dal Fondo Gorizia nel periodo 2009-2016. Sono queste le basi tecniche che abbiamo utilizzato per predisporre dli indirizzi di politica-economica del Fondo Gorizia approvate dalla Giunta camerale Integrata. La politica del Fondo Gorizia per l’esercizio 2019 sarà quindi strutturata nei seguenti filoni:

  1. Interventi a sostegno degli investimenti delle imprese artigianali, industriali, del commercio e servizi e del turismo
  2. Interventi a sostegno della filiera nautica e aeronautica
  3. Iniziative che inducono alla crescita economica del territorio
  4. Azioni a favore dell’innovazione in agricoltura

Nell’ambito della ‘linea1’ Interventi a sostegno degli investimenti delle imprese artigianali, industriali, del commercio e servizi e del turismo (complessivi 6.500.000 euro) verranno esaminati nel corso del 2019 due nuove ipotesi di intervento dell’istituto agevolativo: la prima prevede di intervenire, nella forma del prestito e della sovvenzione, a favore dello sviluppo della reindustrializzazione delle aree dismesse di pertinenza dei Consorzi Industriali e Artigianali di Gorizia e Monfalcone; la seconda prevede di facilitare l’insediamento delle imprese commerciali e dei servizi nel centro storico della città di Gorizia da rivitalizzare con interventi nella forma del prestito e della sovvenzione.

In particolare la ‘linea 2’ Interventi a sostegno della filiera nautica e aeronautica ha già visto per il 2019 lo stanziamento di 1 milione di euro in prestiti agevolati alle imprese industriali e artigiane per l’insediamento nel settore aeronautico e un ulteriore milione di euro sempre ad imprese industriali e artigiane per lo sviluppo del settore nautico. Ai due milioni si aggiungono ulteriori 500 mila euro assegnati al Con di Gorizia a sostegno dei settori nautico e navalmeccanico e 50 mila a favore del Comune di Monfalcone per il sostegno del master di secondo livello sul design nautico.

Per quanto concerne la ‘linea 3’ Iniziative che inducono alla crescita economica del territorio (complessivi 2.265.000 euro) va segnalata la necessità di revisionare il Regolamento che disciplina gli interventi a favore delle realtà socio economiche, nella parte che riguarda gli interventi per la promozione dell’economia della provincia con particolare riferimento alle iniziative che concorrono a determinare un indotto economico. Constatato che l’indotto economico generato dalle manifestazioni si sostanzia dalle tipologie e dalle localizzazioni delle spese ammesse, risulta logico ridefinire i termini delle stesse affinchè il fine istituzionale del Fondo Gorizia venga il più possibile rispettato. Sempre in questo capitolo è al momento allo studio l’opportunità di intervenire nella infrastrutturazione dell’area dell’Aeroporto Duca d’Aosta ai fini dell’insediamento dei laboratori dell’Istituto Scolastico Malignani. Seguiranno quindi eventuali stanziamenti.

Ancora nell’ambito della ‘linea 1’ verranno esaminate nel corso del 2019 due nuove ipotesi di intervento dell’istituto agevolativo nella forma del prestito e della sovvenzione: la prima a favore dello sviluppo della reindustrializzazione delle aree dismesse di pertinenza dei Consorzi Industriali e Artigianali di Gorizia e Monfalcone, la seconda per facilitare l’insediamento delle imprese commerciali e dei servizi nel centro storico della città di Gorizia da rivitalizzare.

Sulla ‘linea 4’ Azioni a favore dell’innovazione in agricoltura, in particolare vanno segnati i 210 mila euro a favore del Consorzio di bonifica della Pianura Isontina per la relizzazione di opere irrigue ne comprensorio del Comune di Gorizia.

Nell’ambito delle attività che riconducono alla crescita economica del territorio per l’esercizio 2019 sono stati assegnati, in particolare, 480 mila euro per il centro di Valorizzazione e promozione del territorio del Collio a Cormòns; all’Interporto di Gorizia-SDAG lo stanziamento di 500 mila euro consentirà di ultimare la riqualificazione della catena del freddo.

Pierluigi Medeot

10.765.000 euro dal Fondo Gorizia a imprese e realtà socio-economiche

14 Marzo 2019 | Di |

Nuova programmazione 2019 basata sull’analisi dei risultati 2009-2016

10.765.000 euro sono le risorse allocate e deliberate dalla Giunta Integrata del Fondo Gorizia per il 2019. Risorse suddivise in sovvenzioni e prestiti per imprese e realtà socio-economiche. Nel 2018 il totale delle risorse era stato pari a 7.000.000 di euro. “Gli interventi finanziati andranno a coprire l’intero territorio della ex provincia di Gorizia, valorizzando i vari settori imprenditoriali operanti nell’Isontino. Ma la logica e le assegnazioni del Fondo Gorizia – precisa Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia – da questa annualità cambiano, con una programmazione studiata e realizzata con i risultati di uno studio effettuato sui risultati ottenuti nel periodo 2009 – 2016”.

Dall’analisi sono emersi con forza il peso e il valore del Fondo Gorizia, dimostrati dal fatto che lo stesso ha rappresentato un elemento di sviluppo significativo per le imprese, con un impatto notevole sul mantenimento e sulla crescita della competitività delle imprese stesse. “Lo strumento di pianificazione delle attività future, è il risultato del report che ne ha analizzato l’impatto economico degli interventi del Fondo Gorizia dal 2009 al 2016. Sulla base dei dati emersi da questo studio, che presenteremo a breve, abbiamo delineato le linee programmatiche per l’anno 2019. Per far comprendere l’importanza di questo istituto – dice Antonio Paoletti – vi anticipo che il beneficio economico netto negli anni 2009-2016 è stato di 411,4 milioni di euro, in un periodo caratterizzato da una grave crisi economica generalizzata.

Dall’analisi emerge che l’impatto economico cresce all’aumento della produttività generata dagli interventi in termini di valore aggiunto: infatti, la maggiore produttività di fattori crea non soltanto un vantaggio economico nel momento in cui si realizza, ma diventa una componente permanente dello sviluppo futuro, creando le condizioni per nuovi miglioramenti. Per creare sviluppo sul territorio, intendiamo quindi indirizzarci sempre più in questa direzione, cioè privilegiando le imprese e le realtà che siano in grado di creare uno sviluppo durevole e sostenibile del territorio”. L’obiettivo è anche di calibrare l’entità delle sovvenzioni per non ridurre le disponibilità del Fondo, privilegiando, nelle forme del prestito agevolato, gli interventi che possano avere un effetto moltiplicatore sull’economia.

“Un ulteriore fondamentale elemento di valorizzazione – ha affermato Gianluca Madriz, vicepresidente della Cciaa Vg – del ruolo del Fondo e del conseguente stimolo per lo sviluppo dell’isontino è la connessione del fondo con il Programma pluriennale della Camera di Commercio Venezia Giulia, che, comprendendo anche l’ex provincia di Trieste, consente nuove sinergie con un’area che per molti aspetti è simile e complementare con quella goriziana. In questo modo, il Programma dell’Ente, che è rivolto a uno sviluppo sostenibile e armonico di tutto il territorio, può diventare un idoneo strumento di guida anche per le scelte strategiche del Fondo Gorizia”.

 

Porto di Trieste: crescita costante e chiusura record

14 Marzo 2019 | Di |

Crescita costante e chiusura d’anno ancora da record per i traffici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che include i porti di Trieste e Monfalcone. Assieme i due scali hanno movimentato più di 67 milioni di tonnellate: 62.700.000 a Trieste e 4.500.000 a Monfalcone. Il risultato costituisce il nuovo record storico per Trieste che si conferma primo scalo d’Italia guardando ai volumi totali con un aumento del +1,20% rispetto al 2017, anno in cui aveva chiuso con quasi 62 milioni di tonnellate.

I container sono stati il settore con il più alto tasso di crescita, registrando la miglior performance a doppia cifra mai raggiunta dallo scalo giuliano: 725.500 TEU con un incremento del +18 % sul 2017.

Numeri incoraggianti per il settore delle merci varie che portano a segno un incremento del +7,30% e per il settore delle rifuse solide (+1,60%).
Ma il successo dello scalo si riflette soprattutto nel comparto ferroviario, asset trainante del porto di Trieste, che si conferma primo porto ferroviario del Paese.

A chiusura 2018 sono stati s orato i 10.000 treni (+12%).

Monfalcone, consolidamento del traffico

14 Marzo 2019 | Di |

758 navi nel 2018 contro le 752 del 2017

Dopo il decennale trend di crescita che ha visto il porto di Monfalcone raggiungere il proprio record storico nell’anno 2016 con 4.635.875 di tonnellate movimentate, gli ultimi due esercizi evidenziano un consolidamento del traffico complessivo dello scalo che, nell’anno appena concluso, ha segnato 4.537.278 di tonnellate movimentate. L’eterogeneità delle merceologie trattate sullo scalo ha saputo compensare le dinamiche che hanno colpito in particolare i prodotti siderurgici e le vetture, contenendo il decremento del traffico totale ad una leggera flessione del 2% rispetto all’anno 2017 (4.633.411 ton.).

Analizzando i dati statistici del periodo considerato, possiamo apprezzare la notevole performance evidenziata dal traffico di cellulosa che, con un +19,87% rispetto al 2017, registra il secondo miglior risultato in termini di crescita dell’ultimo decennio, dopo il notevole incremento del 32,84% rilevato nel 2014. La cellulosa conferma quindi la sua storica importanza per il porto di Monfalcone, pesando per oltre il 20% sul traffico complessivo dello scalo (972.805 ton. nel 2018).

Tale crescita ha saputo compensare le performance negative registrate dalle restanti principali merci operate, in primis quella segnata nel comparto dei prodotti siderurgici che, nonostante risultino la prima merceologia sullo scalo con 2.241.162 tonnellate, nel corso del 2018 ha perso 178.538 ton. rispetto al quantitativo movimentato nell’anno precedente, segnando una flessione del 7,48%.

Segue il calo registrato nel traffico dei rotabili che, con una flessione del 10,30%, per un risultato finale d’anno pari a 147.295 unità movimentate, ha rappresentato un’anomalia rispetto all’eccellente trend che ha contraddistinto la merceologia nell’ultimo decennio, seppur in linea con lo stallo registrato sul mercato italiano dell’auto nel secondo semestre 2018.

Sostanzialmente stabile il numero delle navi che hanno toccato il porto di Monfalcone con 758 unità nel 2018 contro le 752 del 2017, di cui 362 con bandiera italiana, 71 maltese, 66 panamense e 37 dei Paesi Bassi, per citarne le più frequenti.

Presentati a Monfalcone due nuovi master universitari di ingegneria e architettura navale

13 Marzo 2019 | Di |

 

 

Monfalcone diventerà sede di due importanti master universitari collegati all’economia del mare e in particolare alle produzioni navali e  nautiche che caratterizzano il territorio. L’iniziativa è stata presentata stamane dal sindaco Anna Maria Cisint, dall’assessore regionale Alessia Rosolen, dall’Ad di Mare Fvg, Lucio Sabbadini, dalla professoressa Giuseppina Scavuzzo, dell’Università di Trieste e da Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio della Venezia Giulia. “L’obiettivo – ha sottolineato il sindaco Cisint – è quello di fornire la formazione specialistica che sempre di più è richieste dalle imprese nell’ambito di un settore che nel monfalconese e nella regione assume un ruolo crescente: quello della nautica di diporto e della cantieristica. I due master riguarderanno, infatti, l’ingegneria e l’architettura navale e si propongono di fornire, in particolare ai giovani, le competenze per cogliere opportunità di lavoro qualificate in questo campo. Il Comune si è particolarmente impegnato, anche con specifici accordi, per favorire l’incontro e lo scambio fra le realtà produttive e quelle scolastiche, in funzione anche di orientale le scelte verso i fabbisogni della produzione. Con questi corsi Monfalcone avvia l’attività nell’alta formazione universitaria mirata verso la vocazione economica del territorio”.

A sua volta l’assessore regionale al lavoro Rosolen ha sottolineato il legame fra le esigenze formative e quelle connesse alle nuove prospettive di sviluppo della regione. “Stiamo lavorando con tutti i soggetti interessati, compreso Fincantieri,– ha rilevato – per promuovere la filiera della navalmeccanica per la crescita di nuove opportunità, comprese quelle dell’indotto collegato alle grandi navi da crociera. In questo senso il Friuli Venezia Giulia sta investendo in iniziative e in risorse atte ad implementare i percorsi di istruzione professionale e quelli di alta formazione in modo da rispondere alla crescente domanda di specializzazione e qualificazione da parte delle imprese”.

Le modalità di svolgimento dei due corsi, che inizieranno con l’anno scolastico 2019-2020, sono state illustrate dall’ingegnere Sabbadini e dalla professoressa Scavuzzo, mentre il presidente della Camera di commercio Paoletti, che sostiene finanziariamente l’iniziativa, ha evidenziato le prospettive positive di questo settore, e più in generale dell’economia del mare, nel quale la regione conta il valore aggiunto d’innovazione e di capacità stilistica delle proprie aziende.

 

Despar e Crédit Agricole FriulAdria al fianco di Olio Capitale

13 Marzo 2019 | Di |

Olio Capitale, In programma dal 15 al 18 marzo alla Stazione Marittima di Trieste, gode del patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia e realizzata da Aries con la collaborazione con dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e di Turismo Fvg, la fiera può vantare come sponsor Despar Interspar Eurospar e Crédit Agricole FriulAdria. «Le aziende olivicole presenti nel nostro Paese sono più di 800 mila e il giro d’affari complessivo dell’olio italiano ammonta a circa 4 miliardi di euro l’anno – spiega Andrea Ceccato, responsabile agroalimentare di Crédit Agricole FriulAdria -.

Una filiera strategica per l’Italia ma anche per il nostro istituto che per il secondo anno consecutivo ha scelto di sostenere questa manifestazione. E per gli imprenditori agricoli abbiamo sviluppato nuovi strumenti. In collaborazione con la capogruppo, FriulAdria ha sviluppato infatti l’applicativo Agriadvisor, finalizzato a elaborare un’analisi diagnostica delle esigenze finanziarie di breve e medio lungo termine di aziende agricole e a simulare ipotesi di supporto finanziario da proporre nell’ambito di un servizio di consulenza personalizzato». «Siamo molto felici di appoggiare iniziative come Olio Capitale in grado di valorizzare il patrimonio del nostro Paese – afferma Fabio Donà, direttore marketing Aspiag-Despar -. Noi vogliamo accrescere la cultura enogastronomica dei nostri clienti, proponendo prodotti di qualità elevata. La grande distribuzione non deve mettere in vendita solo oli in offerta a basso costo, bensì deve valorizzare anche le eccellenze del nostro territorio. Una politica che noi vogliamo perseguire soprattutto per le forti ricadute economiche che può offrire».

 

Cioccolato ed extravergine, una domenica da leccarsi i baffi

13 Marzo 2019 | Di |

L’extravergine e il cioccolato sono le “star” di domenica 17 marzo, giornata storicamente di grande affluenza ad Olio Capitale. Alle ore 10.30 e alle ore 11.30 sono previste due degustazioni sotto la magistrale supervisione di Giuseppe Faggiotto, il noto maestro cioccolatiere di Peratoner. Chi verrà ad Olio Capitale potrà degustare la crema spalmabile vegana di Peratoner, preparata in loco con olio extravergine d’oliva e nocciola, un tartufo “stellare” preparato sempre con l’evo di Parovel e altre sorprese. Infine la chicca dell’edizione 2019 della era: la degustazione dell’inedito cioccolatino “Olio Capitale”. Da sottolineare che il cioccolato di Giuseppe Faggiotto, oggi pasticcere e maitres chocolatiere conosciuto in tutta Italia e all’estero, è la sintesi di una attentissima selezione delle materie prime, di una lavorazione artigianale e, naturalmente, di una fantasia senza limiti.

Oltre ad essere l’ideatore e il promotore di ChocoFest, il festival del Cioccolato di Gradisca d’Isonzo, Faggiotto ha partecipato negli anni a numerose trasmissioni televisive come Sereno Variabile su Rai Due e Gusto di Canale 5 e continua a prestare, regolarmente la sua collaborazione per insegnare ai ragazzi delle scuole alberghiere professionali di Friuli Venezia Giulia e Veneto. Le collaborazioni di Faggiotto comprendono stilisti famosi come Ferragamo, Fendi, Sam Baron per Sisley. Collabora con The Cube a Milano, ristorante temporaneo affacciato su Piazza del Duomo, in cui i manicaretti preparati dai migliori chef europei vengono affiancati dalle praline Peratoner. Partecipa a Vinitaly con le Cantine Tomasella e organizza eventi con la famiglia Marzotto e con Franca Coin per Venice Foundation. Nel 2012 Faggiotto ha acquisito lo storico Caffè degli Specchi di Trieste.

Frantoio strategico per la qualità dell’Olio Evo

13 Marzo 2019 | Di |

La varietà, la zona di coltivazione, le tecniche agronomiche e le modalità di raccolta delle olive sono fondamentali per la qualità di un olio extravergine d’oliva. Nel suo processo di produzione conta molto anche il ruolo del frantoio e del frantoiano. Dalle stesse olive si possono infatti ottenere oli molto diversi. La tipologia di lavorazione incide, infatti, in modo determinante sulle caratteristiche dell’extravergine, che – a parità di qualità – può risultare più o meno fruttato, più o meno piccante, più dolce o più amaro. Passaggi chiave sono la frangitura delle olive (il procedimento che trasforma le olive in una pasta omogenea), la gramolazione e la modalità di estrazione dell’olio. Il frantoiano deve possedere quindi molteplici competenze.

Questi i temi che saranno toccati durante il convegno “Il ruolo del frantoio nella qualità dell’olio” in programma sabato 16 marzo alle ore 14 che gode del patrocinio dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio. Un evento tecnico rivolto a frantoiani, olivicoltori e consumatori per fare il punto sulle tecniche di lavorazione delle olive adottate nei frantoi e su come esse finiscano per incidere sulla qualità finale dell’oro verde. Tre gli interventi in scaletta. L’agronomo Paolo Parmegiani parlerà della “Realtà dei frantoi nell’Alto Adriatico fra Italia, Slovenia e Croazia”, Lanfranco Conte, già professore di Chimica degli Alimenti all’Università di Udine, si soffermerà sui “Parametri di qualità regolamentati e non negli oli vergini di oliva”, mentre Maurizio Servili, professore ordinario di Scienze e Tecnologia Alimentari all’Università di Perugia, affronterà il tema “Innovazione di processo e qualità del prodotto”. Argomenti che successivamente saranno dibattuti con i partecipanti al convegno.