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Venezia Giulia Economica - Pagina 20 di 64 - CCIAA della Venezia Giulia

Un secondo trimestre con il segno “+” per le imprese della Venezia Giulia

17 Agosto 2021 | Di |

A CURA DELL’UFFICIO STATISTICA

Nel corso del secondo trimestre del 2021 le nuove iscrizioni di sede d’impresa nelle province di Trieste e Gorizia sono state 419 mentre le cessazioni sono state 195 (saldo +224).

L’analisi per provincia mostra che gli andamenti sono stati fortemente positivi sia per Trieste (290 iscrizioni a fronte di 126 cessazioni); per Gorizia 129 contro 69.

Il confronto con l’analogo periodo degli anni precedenti evidenzia una forte ripresa rispetto al periodo della prima emergenza Covid, più che raddoppiate in particolare le iscrizioni a Trieste. Rispetto alla media del triennio precedente alla pandemia si notano i livelli più o meno ristabiliti delle iscrizioni ma soprattutto un numero di cessazioni ancora ridotto. Si tratta di andamenti che riflettono, con maggiore intensità, quanto si osserva anche a livello nazionale come conseguenza di un generalizzato miglioramento della fiducia. Lo stesso vale per il livello eccezionalmente basso delle cessazioni: la stessa Unioncamere sottolinea peraltro che ciò deriva probabilmente anche dagli effetti delle misure di sostegno governative che potrebbero aver contribuito a preservare imprese altrimenti destinate a chiudere.

Il bilancio iscrizioni-cessazioni secondo settore di attività, come noto, mostra saldi meno positivi di quanto sia la realtà poiché una gran parte delle iscrizioni riguardano ancora imprese non classificate che affluiranno ai settori di competenza solo con l’inizio dell’attività. Risultano dunque particolarmente significativi i saldi positivi (+10) registrati sia nel settore delle Costruzioni che nel Commercio in provincia di Gorizia. In provincia di Trieste osserviamo invece un +55 per le Costruzioni e un +9 sia per i Servizi di informazione e comunicazione che per le Attività professionali, scientifiche e tecniche.

Il trend positivo si ritrova anche restringendo l’analisi al comparto delle imprese artigiane. Nel trimestre per la provincia di Gorizia si evidenziano 40 iscrizioni e 34 cessazioni, per quella di Trieste 118 cessazione e 45 cessazioni. In questo caso il tasso di crescita trimestrale (+1,63%) risulta il più alto su tutto il territorio nazionale.

di Roberto Zavan

Progetto MerlinCv: primo evento Walk&Play

17 Agosto 2021 | Di |

DOMENICA 19 SETTEMBRE IN PROGRAMMA UN’ALTRA SPLENDIDA OPPORTUNITÀ

Un evento nella natura attraversando il ciglione della costiera triestina, lungo un itinerario alla scoperta delle particolarità dei borghi carsici di Prosecco e Contovello, percorrendo gli antichi sentieri del Carso. Un tuffo tra tradizioni e cultura della pesca, grazie al Museo della Pesca di Santa Croce e all’incontro con gli operatori della mitilicoltura. E da ultimo (certo non per importanza e per fascino), la tappa finale al Parco Botanico del Castello di Miramare. Un patrimonio di storia, cultura, natura, attività umane, sostenibilità, scoperti anche con una caccia al tesoro fotografica: questo è quanto il primo dei due eventi Walk&Play ha regalato ai partecipanti nella mattinata di domenica 25 luglio. Organizzato da Aries, partner del progetto MerlinCv (finanziato dal Programma Interreg Italia Slovenia 2014 2020) assieme all’Area Marina Protetta WWF di Miramare, Walk&Play ha immerso i partecipanti nella ricchezza di questo piccolo, unico territorio.

L’appuntamento con il secondo evento Walk&Play è per domenica 19 settembre, con un percorso che porterà i partecipanti a contatto con il paesaggio terrazzato, i muretti a secco, la viticoltura e l’olivicoltura, con assaggi di prodotti tipici legati alla terra.

Seguiteci sul profilo Facebook MerlinCv su www.ariestrieste.it e su www.ampmiramare.it

Redigonda: interventi innovativi anche sotto l’aspetto tecnologico

11 Agosto 2021 | Di |

L’ENOTECA CAMBIA VOLTO CON UNA NUOVA AREA ALL’ESTERNO

«Il progetto per la riqualificazione dell’Enoteca di Cormons – ha illustrato l’architetto Massimo Augusto Redigonda – è stato redatto nel rispetto degli obiettivi comuni che, sia la Camera di Commercio Venezia Giulia che il Comune di Cormons, si sono dati per la “Realizzazione di un Centro finalizzato alla valorizzazione territoriale del Collio a Cormons”. L’intervento prevede la ridefinizione funzionale di una struttura edilizia già in parte destinata ad attività ricettiva, che sarà oggetto di interventi innovativi principalmente sotto l’aspetto architettonico e tecnologico: i primi rivolti in particolare alla valorizzazione della struttura originaria ed alle sue pertinenze, i secondi necessari a garantire un’adeguata interconnessione mediatica, divulgativa, formativa e di relazione». Un Centro innovativo internamente ed esternamente, con una nuova area interna perfettamente fruibile e utilizzabile per le attività dell’enoteca ma anche per eventi e altri appuntamenti. Il tutto in una attività di servizio e promozione all’area museale del Comune di Cormons.

Presentato il Progetto per il Centro di valorizzazione e promozione del Collio a Cormons

11 Agosto 2021 | Di |

Avvio dei lavori in autunno e conclusione a metà 2022

Potrebbero essere già questi i tempi di realizzazione del Centro di valorizzazione e promozione del Collio a Cormons e il cui progetto è stato presentato nella sala consiliare del Comune. Particolarmente soddisfatto il sindaco, Roberto Felcaro, che in apertura dell’incontro ha sottolineato quanto il «lavoro di squadra che ha messo attorno a un tavolo il Comune, la Camera di Commercio Venezia Giulia, la Cooperativa che gestisce l’Enoteca, il Consorzio Collio con il sostegno della Regione Fvg trovi in questa realizzazione un ulteriore elemento per lo sviluppo del territorio, che non vuole più rimanere fermo al palo, bensì diventare centrale per un’area ampia e ricca di punti di forza». Una soddisfazione in termini di obiettivi e contenuti del progetto che ha trovato piena condivisione sia dal presidente della Cooperativa dell’Enoteca di Cormons, Michele Blazic che da quello del Consorzio Collio, David Buzzinelli, i quali hanno definito l’intervento importante e fondamentale non solo per il settore vitivinicolo ma per tutto l’indotto enogastronomico e turistico.

La politica della Camera di Commercio Venezia Giulia in un contesto circoscrizionale più vasto persegue anche l’obiettivo di valorizzare il Collio e il suo territorio, mettendolo in rete con l’offerta più ampia della Venezia Giulia. Il Centro di valorizzazione e promozione del Collio a Cormons può essere punto di sintesi e di raccordo, ovvero il luogo dove la promozione e l’accoglienza possono trovare concretezza nella presentazione anche delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole, in stretto collegamento con la valida realtà dell’enoteca ivi presente. La Camera di Commercio a fianco dell’investimento assegnato attraverso il Fondo Gorizia pari a 750 mila euro a cui si affiancano i 400 mila della Regione Fvg stanziati nel 2016, sarà parte attiva nel realizzare il Centro – in totale sintonia con il Comune di Cormons – auspicando, altresì, che lo stesso possa fungere da coagulo delle volontà di tutte le realtà economiche e sociali del mondo vitivinicolo del Collio, affinché le stesse, unitamente alle istituzioni, possano potenziare il valore del territorio e delle realtà imprenditoriali specifiche, ivi dislocate.

Attenzione, questa della Camera di Commercio, sempre presente da vari decenni come ha ricordato il segretario generale dell’Ente, Pierluigi Medeot, «che dal 2016 ad oggi ha sostenuto l’agroalimentare e il settore vitivinicolo dell’Isontino investendo attraverso il Fondo Gorizia quasi 4 milioni di euro che si affiancano ai 26 milioni di euro destinati dalla Cciaa di Gorizia, sempre attraverso il Fondo, fino al 2015, con numerosi interventi infrastrutturali e a sostegno della promozione». «Oggi è una giornata importante e ricordo con particolare piacere – ha concluso Medeot – quel giorno del 2016 in cui in un incontro, a Capriva del Friuli, avuto assieme al vicepresidente camerale Gianluca Madriz e a importanti imprenditori del settore vitivinicolo e dell’accoglienza come Loreto Pali e Robert Princic, è nata l’idea per una trasformazione dell’Enoteca in Centro di valorizzazione del territorio del Collio: un’intuizione che ormai sarà a breve una concreta realtà».

La Camera di Commercio, inoltre, sarà parte attiva nell’impostare una collegata politica promozionale del territorio del Collio e della sua produzione vitivinicola, anche per creare un prodotto turistico di valore sovraterritoriale. In tal senso la Camera di Commercio ha già sostenuto il Collio in varie iniziative, anche tramite il Consorzio Collio.

A suggellare l’importanza di questa giornata, punto di arrivo di un percorso davvero impegnativo partito ormai nel 2016, il consigliere regionale Diego Bernardis che ha definito il traguardo «quale frutto di un impegno che si è distinto per determinazione, perseveranza, lungimiranza e sensibilità, volto alla valorizzazione di un territorio che si sta ampliando anche sotto l’aspetto amministrativo e che ormai è punto di crescente attrattività turistica e generatore di indotto con solo per il Collio».

Fondazione Villa Russiz: inizia una nuova sfida

11 Agosto 2021 | Di |

DOPO NUMEROSI ANNI DI COMMISSARIAMENTO UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER L’ISTITUZIONE DEL COLLIO

Dopo un lungo commissariamento si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Villa Russiz di Capriva del Friuli.

Una realtà davvero unica nel Collio e un importante patrimonio socio-economico. L’impresa coesiva collegata alla Fondazione ha un fatturato che non dipende solo da fattori economici, ma è collegato intrinsecamente al sostegno alle comunità e alla promozione culturale del territorio in cui si trova.

«Villa Russiz – ha ricordato il neo presidente della Fondazione, Antonio Paoletti – costituisce un unicum con caratteristiche socio-economiche e di valori pubblici che sono patrimonio della comunità isontina e il solo pensiero di perderle avrebbe impoverito l’intero Collio. Il forte indebitamento della Fondazione metteva a rischio la sua stessa sopravvivenza, ponendo in bilico le attuali funzioni di accoglienza ed integrazione di minori con problemi familiari, sociali o assistenziali».

Scopi che, oltre a far parte dello statuto costitutivo dell’Istituzione, sono alla base della nascita della Fondazione/impresa che ben 150 anni fa aveva posto la sua esistenza su due pilastri fondamentali: la solidarietà e la produzione di vini eccellenti. Una lungimiranza espressamente voluta dai fondatori, ovvero la famiglia Ritter, la stessa stirpe per cui volere nacque anche la alla Camera di commercio.

Solidarietà, tradizione, storicità, eccellenze vitivinicole e agroalimentari sono quattro elementi che da sempre hanno caratterizzato questo gioiello del Collio, rendendolo davvero unico e rappresentativo di un intero territorio. Gli interventi hanno consentito di far rimanere indipendente questo gioiello del Collio grazie al sostegno della Cciaa Vg e della sua Giunta integrata assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia con l’impegno in prima persona del presidente Massimiliano Fedriga.

«Un nuovo capitolo che guarda alle sue radici della Fondazione e alla mission con cui era sorta, una attenzione che è ben presente al Cda. Dopo un periodo molto difficile sicuramente questa Fondazione Villa Russiz tornerà ad essere un punto di riferimento per il Friuli Venezia Giulia e per il Collio intero: un patrimonio di valori davvero unico». Con queste parole il Sindaco di Capriva del Friuli, nominato vicepresidente del Cda della Fondazione, ha avviato il primo giro di tavolo del nuovo consiglio, che in questa riunione di avvio di mandato si è confrontato con il commissario uscente Gianni Mighetti e il direttore della struttura, Giulio Gregoretti. Hanno partecipato al primo incontro di insediamento tutti i componenti del Cda (solo Giovanni Bigot in collegamento video) e il revisore Marcello Giorda.

ECCO GLI INTERVENTI A FAVORE DELLA FONDAZIONE

La Regione Friuli Venezia Giulia attraverso la legge 30/2007 ha destinato 500 mila euro destinati all’operazione di rilancio della Fondazione Villa Russiz di Capriva del Friuli.

La Camera di commercio Venezia Giulia attraverso il Fondo Gorizia, con la piena condivisione della Giunta camerale integrata e grazie all’intervento di riferimento della Regione Friuli Venezia Giulia ha deliberato più poste, per completare la sostenibilità delle funzioni e degli obiettivi dell’Istituzione/Impresa, con due interventi di sovvenzione diretta di 800 mila euro e di aiuti de minimis di 200 mila euro.

A questi e in forza della fiducia nelle potenzialità della struttura e nelle sue funzioni di carattere assistenziale e formativo, è stato affiancato un finanziamento in 15 anni dell’importo di 3,5 milioni di euro.

Solo così potrà essere data continuità all’attività di trasformazione e commercializzazione del prodotto vino nel contesto dell’impresa agricola.

«Regione e Camere di commercio: rapporto stretto e operativo»

7 Agosto 2021 | Di |

Intervista al presidente della regione FVG Massimiliano Fedriga

Presidente Fedriga, stiamo vivendo un periodo di sostanziale normalità in vista di un autunno ancora tutto da decifrare. Certo Presidente lei non può essere un veggente, ma come pensa che saranno i prossimi mesi per il Friuli Venezia Giulia?

«La situazione attuale, per ciò che riguarda le occupazioni dei posti letto negli ospedali e in particolar modo delle terapie intensive, ci fa ben sperare. In questo momento è dirimente la campagna vaccinale che sta dimostrando quanto il vaccino funzioni nella lotta per sconfiggere la diffusione del virus. Come abbiamo potuto imparare da quanto accaduto lo scorso anno, dobbiamo essere prudenti nell’attesa che arrivi l’autunno, poiché nella stagione più fredda la situazione potrebbe cambiare. Ma, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ora abbiamo a disposizione il vaccino. Grazie anche al lavoro della Conferenza delle Regioni, si è condivisa la volontà di focalizzare l’attenzione sui parametri delle ospedalizzazioni e terapie intensive e non più sugli indici dei contagi; riteniamo infatti che il tema più importante sia quello di tenere sotto controllo la saturazione dei posti letto nei nosocomi, evitando così che chi è affetto da altre patologie debba essere costretto ad attendere per potersi curare».

Dall’esperienza di questo primo anno e mezzo di emergenza contraddistinto da aperture alternate a chiusure e a momenti di estrema complessità, che indicazioni ha tratto per il futuro? Cosa cambierebbe nelle scelte fatte a livello nazionale e regionale per applicarle modificate nei prossimi mesi?

«Troppo facile ora indicare quale doveva essere la ricetta giusta da seguire, ma quando ci si trova a combattere un’emergenza le scelte sono sempre mirate al bene comune con i rischi che in mezzo ad una pandemia ci possono essere. È evidente che sono stati compiuti degli errori, ma solo chi non fa non sbaglia mai. Con il presidente Draghi alla guida del Governo e l’indicazione del generale Figliuolo quale figura di commissario straordinario c’è stato un netto cambio di passo; adesso è importante non dare vita ad uno scontro tra bande pro vaccino e no vax, ma portare avanti un percorso condiviso con tutti i cittadini perché questa battaglia la vinciamo o la perdiamo tutti assieme. A proposito di riaperture, ritengo che lo strumento del green pass sia utile ma deve servire per alzare le serrande laddove erano chiuse e non invece per farle abbassare in quei luoghi in cui si è ripreso a lavorare».

Regione Friuli Venezia Giulia e Camere di commercio: quali sono a suo avviso le ulteriori possibilità di collaborazione?

«Il rapporto e la collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia e le Camere di commercio è già molto stretto e operativo. Penso in particolare alle agevolazioni e alla vicinanza alle imprese che il sistema camerale, con il supporto dell’amministrazione regionale, riesce a fornire in questo periodo di difficoltà. Mi piace pensare che il connubio possa proseguire anche per aiutare le realtà produttive in un momento in cui innovazione tecnologica e apertura verso nuovi mercati diventano fondamentali per la nostra economia».

Fondazione Villa Russiz: assieme alla Camera di commercio Venezia Giulia la Regione è intervenuta per salvare un patrimonio unico. Cosa significa questa operazione per Massimiliano Fedriga?

«Innanzitutto significa che la Regione Friuli Venezia Giulia crede in Villa Russiz, che ha una sua storia e una sua tradizione, e nel valore del lavoro di squadra tra le istituzioni. È indubbio che questa realtà abbia attraversato un momento difficile, ma ora non ha alcun senso cercarne i responsabili. La Regione, l’Ente camerale, le istituzioni del territorio e le realtà produttive si sono schierate investendo importanti risorse per permettere il rilancio di un’eccellenza sia nel campo sociale che in quello vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia. Con questo nuovo intervento è stata quindi avviata la riorganizzazione interna in modo tale che Villa Russiz possa riprendere la sua piena funzionalità e guardare con più positività verso il futuro».

La Venezia Giulia è ormai un’area socio-economica contraddistinta da varie fusioni tra consorzi di sviluppo, di garanzia fidi, realtà portuali e retroportuali, con una grande armonia all’interno dell’area in un’azione funzionale allo sviluppo dell’intero territorio regionale. A suo avviso è importante proseguire su questo processo di integrazione complessiva all’interno delle ex province di Gorizia e Trieste?

«Assolutamente sì. Quello avviato è un percorso imprescindibile nell’ottica di sviluppo del nostro territorio. Troppe volte in passato si è cercato, in buona fede, di tutelare il proprio orticello piuttosto che puntare ad uno sviluppo comune. La necessità di allargare gli orizzonti, creando sinergie tra attori diversi, è un tema che stiamo portando avanti convintamente sin dall’inizio di questa legislatura; penso, ad esempio, alla necessità di mettere in rete il sistema dei porti e degli interporti, unica modalità possibile se una regione di 1,2 milioni di abitanti e lunga meno di 300 km, diventata crocevia dell’Europa per collocazione geografica e fattori geopolitici, vuole essere competitiva in un mercato sempre più globale».

«Il processo di accorpamento ha reso più forti le Camere: sono soddisfatto del lavoro fatto»

7 Agosto 2021 | Di |

Da quando, tre anni fa, ho accolto la richiesta del mondo imprenditoriale di assumere la guida di Unioncamere, ho rafforzato la convinzione che le Camere di commercio hanno un ruolo fondamentale di supporto e di affiancamento, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni. E questo tanto più adesso che il sistema produttivo dovrà affrontare le sfide della transizione digitale e di quella ecologica.

Ma perché le Camere svolgessero bene questo loro compito, era essenziale anche la loro riorganizzazione. Un processo articolato, condotto attraverso gli accorpamenti, che però le ha rese più forti, più strutturate, più efficienti. Tre anni fa eravamo ancora in mezzo al guado. Oggi posso dirmi soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati ottenuti. Lascio la guida di Unioncamere conscio che abbiamo salvaguardato la storia centenaria di solidarietà e di servizio alle imprese delle Camere di commercio e siamo in grado di contribuire, con persone, progetti, strumenti e competenze, con la nostra rete e con la capacità innovativa, a costruire un futuro di benessere e sviluppo del nostro Paese.

La riforma, infatti, è una svolta importante per il sistema camerale. L’aumento di “taglia” di molte Camere di commercio, a seguito dei processi di accorpamento, mantenendo comunque la loro identità, ha notevoli vantaggi. Permette di accrescere il ruolo dei nuovi enti nei confronti delle altre istituzioni. Dà più forza ed efficacia all’attività delle Camere di commercio a supporto delle imprese. Facilita l’accesso a risorse nazionali ed europee, a tutto vantaggio dei territori.

Camere più grandi e più forti sempre più decisive per il rilancio dei sistemi economici territoriali. Le stesse associazioni imprenditoriali, inoltre, che da sempre hanno investito decisamente sul ruolo delle Camere dopo la riforma del ‘93, hanno già razionalizzato le proprie realtà, che molto spesso coincidono con la nuova geografia camerale.

La riorganizzazione si è tradotta anche in minori costi e maggiori servizi, salvaguardando il presidio “attivo” nei territori. L’esperienza maturata dalle nuove Camere accorpate ci dice che l’unione ha prodotto vantaggi certi. Penso, ad esempio, alla riduzione delle spese di funzionamento e alla crescita delle attività di sostegno all’imprenditoria. Si tratta di risorse che ritornano alle imprese in termini di investimenti e servizi a maggior valore aggiunto. Inoltre il riordino degli uffici ci ha consentito, senza perdere il radicamento sul territorio, di valorizzare meglio anche le risorse umane impiegate.

Il nuovo sistema camerale, se sarà rafforzato nelle sue funzioni, può essere un interlocutore strategico, sul quale sono convinto che il Governo vorrà investire. Le Camere di commercio, infatti, sono le istituzioni più vicine alle piccole e medie imprese, con un bacino di dati unico, personale motivato, servizi utili ed innovativi. Una rete diffusa su tutto il territorio, abituata a fare alleanze, e quindi una risorsa preziosa a disposizione del Paese.

Le istituzioni sono argini nei momenti difficili. E istituzioni come le Camere di commercio possono contribuire a dare slancio alla nuova stagione di riforme.

di Carlo Sangalli – Presidente uscente di Unioncamere

In Unioncamere a Sangalli succede Prete, Paoletti eletto vicepresidente vicario

7 Agosto 2021 | Di |

«Le Camere affiancheranno il Governo nell’attuazione del Pnrr con funzioni di supporto per le Pmi italiane»

Fare in modo che le Camere di commercio, da oggi al 2026, possano dare un contributo concreto al Governo nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, svolgendo funzioni di supporto alle Pmi con programmi straordinari di affiancamento focalizzati sull’informazione, la formazione, l’assistenza tecnica. Direi che questo, in estrema sintesi, è l’obiettivo del mio mandato da Presidente di Unioncamere.

L’Italia, infatti, dovrà affrontare nei prossimi anni una evoluzione dell’economia e della società che passerà attraverso una triplice transizione: digitale, ecologica e amministrativa. E in questo quadro dobbiamo costruire le Camere di commercio del futuro, che potrebbero svolgere una funzione simile a quella della “Small Business Administration” statunitense, puntando su alcune priorità: la valorizzazione degli asset camerali, come la rete sul territorio, quella telematica e gli osservatori economici; il rafforzamento delle Camere in una dimensione europea ed il partenariato con le associazioni imprenditoriali, le amministrazioni centrali e le Regioni.

Il Registro delle imprese, con il suo straordinario patrimonio informativo, può costituire la base per strutturare un innovativo Digital Hub Imprese-Stato, con l’obiettivo di eliminare le autocertificazioni e le certificazioni che riguardano i dati delle imprese che le amministrazioni hanno già a disposizione. Questo  consentirebbe alle Camere di porsi come front end unico delle aziende verso la Pubblica amministrazione centrale e locale.

Per poter operare, per pianificare le politiche di sviluppo, però, occorrono le informazioni. E informazioni di qualità. Ecco allora che l’utilissima funzione di analisi economica tradizionale svolta dal sistema camerale va ripensata. La rete degli osservatori camerali, con a fare da perno il nuovo Centro Studi delle Camere di commercio “Guglielmo Tagliacarne”, può costituire una tra le realtà più forti e autorevoli del settore.

Molto importante è poi rafforzare il ruolo delle Camere in una dimensione europea, nella consapevolezza che l’Europa eserciterà nel prossimo futuro un peso sempre maggiore nei sistemi nazionali. Ciò significa potenziare il raccordo con Bruxelles e promuovere una partecipazione attiva ai network come la rete Eurochambres, per un confronto e uno scambio con i sistemi camerali degli altri Paesi europei. Inoltre, ritengo altrettanto strategico il partenariato con le Associazioni imprenditoriali e le altre istituzioni allo scopo di sviluppare partnership, progettualità e interventi rivolti alle imprese.

In questi anni il sistema camerale ha fatto progressi importanti.

Il ruolo delle Camere è stato rafforzato in diversi ambiti. Le Camere durante la pandemia sono state un soggetto di riferimento per le Prefetture, le Regioni, i Ministeri ed è cresciuta la percezione del sistema camerale anche sui media.

Ora dobbiamo concludere l’ultimo miglio della riorganizzazione del sistema camerale per accrescere la credibilità istituzionale e per poter cogliere appieno le nuove opportunità che il contesto attuale sta presentando.

A Paoletti importante riconoscimento al lavoro nella Venezia Giulia

Importante riconoscimento al Friuli Venezia Giulia e in particolare alla Camera di commercio Venezia Giulia per la nomina di Antonio Paoletti a vicepresidente vicario di Unioncamere. Paoletti, già vicepresidente nello scorso mandato, ha lavorato molto negli ultimi anni assieme al nuovo presidente Andrea Prete all’interno del sistema delle Camere di commercio italiane. A Paoletti viene assegnato dal presidente uscente Carlo Sangalli il testimone a rappresentare all’interno di Unioncamere il terziario italiano proprio perché espressione di Confcommercio. «Sono molto felice di questo riconoscimento da parte dei colleghi camerali – ha commentato Paoletti – e ringrazio i presidenti Sangalli e Prete per la lealtà e la stima con cui abbiamo lavorato assieme in questi ultimi anni e sulla condivisione degli obiettivi da perseguire in futuro. Ci aspettano delle sfide importanti e cercheremo di coglierle e svilupparle nell’interesse delle imprese e del sistema economico del nostro Paese».

Pillole di Pid: i Big Data nelle Pmi e nelle Start up

6 Agosto 2021 | Di |

Attraverso il Punto Impressa Digitale (Pid) la Camera di commercio Venezia Giulia ha messo a disposizione di imprenditori, loro dipendenti e collaboratori, dei percorsi strutturati di incontri gratuiti volti a favorire lo sviluppo di nuove competenze digitali e nuove basi di strategia online con un utilizzo mirato degli strumenti disponibili sul web. L’evoluzione veloce del digitale necessita di continui aggiornamenti e per tale ragione siamo ora a proprorre attraverso il Pid della Cciaa Vg alcuni approfondimenti e aggiornamenti. In pratica delle pillole di approfondimento utili e interessanti: il primo contributo è dedicato ai Big Data nelle Pmi e nelle Start up con una particolare attenzione ai vantaggi per l’impresa e per i clienti. Buona lettura.

Big John in piazza Unità

30 Luglio 2021 | Di |

Lo scheletro completo del dinosauro da record Big John, il più grande Triceratopo mai documentato prima al mondo, ricostruito dalla ditta triestina Zoic, è esposto pubblicamente in piazza dell’Unità d’Italia in un evento realizzato dal Comune di Trieste con la collaborazione della Camera di commercio Venezia Giulia. <Un’opportunità – ha commentato Maura Romanelli, della Giunta della Cciaa Vg – che mette in luce una grande professionalità locale internazionalmente riconosciuta nel settore delle preparazioni paleontologiche, qual è quella rappresentata dalla ditta Zoic, un’iniziativa che ha un elevato potenziale di attrattività anche turistica per le sue caratteristiche di unicità: la Camera di commercio Venezia Giulia ha colto subito la richiesta di collaborazione del Comune di Trieste e della società Zoic di Flavio Bacchia, mettendo a disposizione il proprio stand per dare la giusta ed adeguata promozione a quella che è diventata per alcuni giorni la dimora di Big John. Il nostro auspicio è che questo filone produttivo frutto della determinazione di Flavio Bacchia possa far rivedere la luce nei prossimi anni a molti altri dinosauri>. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte (da sinistra nella foto) Flavio e Giorgia Bacchia della Zoic, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, l’assessore comunale, Serena Tonel e la componente di Giunta della Cciaa Vg, Maura Romanelli.